In dirittura di arrivo la legge sull’invecchiamento attivo in Veneto. Tante e variegate le attività di utilità sociale che gli adulti e gli anziani potranno svolgere nel territorio e per la comunità, migliorando così la qualità della propria vita e della vita degli altri. Sul tema, convegno a Mestre Anziane e anziani protagonisti, promosso dai sindacati veneti dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.
Sorvegliare scuole, parchi, giardini, occuparsi delle persone più deboli, gestire orti urbani, diffondere e promuovere attività culturali, informare i cittadini sui servizi offerti nel proprio comune. Sono tante e variegate le attività di utilità sociale che gli adulti e gli anziani possono svolgere nel territorio e per la comunità, migliorando così la qualità della propria vita e della vita degli altri. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale veneta sull’invecchiamento attivo, che prevede un primo finanziamento di 700 mila euro e che potrebbe essere approvato già nella primavera di quest’anno. Un’occasione importante dato che l’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto europeo “Active ageing going local”, per il quale il Veneto è stato scelto come partner italiano insieme a Marche e Puglia.
Attualmente è all’esame delle commissioni. Approvazione prevista per la primavera (Il testo del Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale Veneta “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”).
Il disegno di legge è stato oggetto a Mestre il 20 gennaio 2017 del convegno Anziane e anziani protagonisti, organizzato dai sindacati veneti dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp per illustrarne gli aspetti principali (L’intervento di Rita Turati, segretaria generale dello Spi Cgil del Veneto al convegno dedicato all’invecchiamento attivo).
CONSULTA REGIONALE PER L’INVECCHIAMENTO ATTIVO
Con la nuova legge sull’invecchiamento attivo, fortemente voluta dai sindacati dei pensionati, si supera il concetto di “servizio civile” e si va a coinvolgere un insieme di soggetti (Regione, Comuni, Sindacati, Centro di servizi per anziani, Terzo settore, Centro di Servizio per il Volontariato, Conferenza regionale del Volontariato, cooperatori sociali) che formano la Consulta regionale per l’invecchiamento attivo la quale con scadenza triennale individuerà progetti e attività in grado di coinvolgere gli anziani in attività socialmente utili per la comunità.
INVECCHIAMENTO COME RICCHEZZA
L’invecchiamento è un processo che inizia già quando nasciamo e che rappresenta una ricchezza e non un peso: parte da questi presupposti il disegno di legge di iniziativa della Giunta Regionale per la promozione e la valorizzazione dell’invecchiamento attivo. Le attività che pertanto verranno concepite nell’ambito del progetto dovranno essere sviluppate tenendo conto delle differenze di genere e del rapporto tra generazioni. Fondamentale, quindi, il confronto sociale nel territorio, ovvero il coinvolgimento dei Comuni e quindi dei sindaci e delle parti sociali rappresentative dei pensionati e degli anziani.
L’ITER DELLA LEGGE
Il testo del disegno di legge “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo” –approvato dalla Giunta regionale il 25 novembre 2016 e depositato a metà dicembre in V commissione (politiche socio-sanitarie) – è ora all’esame delle commissioni consiliari. Dopo il passaggio nelle commissioni, arriverà in Consiglio per la discussione e la votazione finale. La legge regionale, una volta approvata, è promulgata dal Presidente della Giunta regionale entro dieci giorni dalla sua approvazione. L’auspicio dei sindacati è che si arrivi all’approvazione entro questa primavera.
IL COMMENTO DEI SINDACATI VENETI DEI PENSIONATI SPI CGIL, FNP CISL E UILP
«Siamo contenti del testo elaborato sul tema dell’invecchiamento attivo – sottolineano Rita Turati, (segretaria generale Spi Cgil Veneto), Luigi Bombieri (segretario Fnp Cisl Veneto) e Emanuele Ronzoni (segretario nazionale Uilp Uil) – perché ci consente di mettere a fuoco e di evidenziare i punti fondamentali di uno dei fenomeni decisivi del nostro tempo: l’invecchiamento, appunto. Questo progetto è stato costruito e condiviso attraverso un percorso che ha visto la partecipazione dei diversi soggetti della rappresentanza e dell’offerta sociale di tutto il territorio veneto. Ci auspichiamo, per questo disegno di legge, una corsia preferenziale affinché la legge sull’invecchiamento attivo venga attuata al più presto a livello territoriale».
FOCUS: CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO E VOLONTARIATO IN VENETO
Invecchiamento della popolazione ed effetti positivi di un’attività sociale: sono questi i capisaldi del progetto di legge presentato oggi al convegno Anziane e anziani protagonisti. Di seguito qualche dato utile a comprendere il quadro entro il quale si inserisce questa proposta (fonti: Istat, Eurostat e Ufficio di Statistica del Veneto).
– In Veneto gli over 60 superano il milione e nel 2060 il numero di anziani aumenterà del 50%.
– L’aspettativa di vita in Veneto è 80 anni per gli uomini, 85 per le donne. Il tasso di invecchiamento (rapporto numerico tra la popolazione anziana, 65 anni e oltre, e la popolazione più giovane, 0-14 anni) nel 2016 è stato di 159 ultrasessantacinquenni ogni 100 giovani di età inferiore ai 14 anni.
– 1/3 delle famiglie venete è composto da una sola persona. Metà di queste sono persone over 64 anni, in prevalenza donne.
– Il 38% degli anziani veneti dichiara di stare “bene o molto bene”: sopra la media nazionale (30,7%) e in linea con la media europea (37,5%).
– Circa il 15% dei 632 mila dei veneti con una età compresa fra i 55 e i 64 anni è impegnato in un’attività di volontariato a favore di altre persone, della comunità o dell’ambiente. La quota scende al 13% fra gli anziani della fascia 65 – 74 anni e al 6% circa fra gli over 75 anni.