La musica al tempo del coronavirus. Una nota tira l’altra #6

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Quando la mattina ci si siede davanti alla tastiera del pc, magari perché dobbiamo scrivere qualcosa di impegnativo, viene voglia di ascoltare qualche cosa che dia la carica. Siccome mai come in questi giorni c’è bisogno di tirarsi su, vi segnaliamo un buon “ricostituente” musicale. Non è una marcia che quando finisce la musica passa lo stimolo, ma una sonata per pianoforte che infonde un’energia crescente e di più lunga durata. Suggeriamo il terzo movimento, allegretto, della sonata per pianoforte n. 17 in Re minore, opera 31 n.2 “La Tempesta” di Ludvig van Beethoven, composta tra il 1801 e il 1802. La versione di Maurizio Pollini che proponiamo sa tenere insieme il ritmo e i legati quasi a far sentire il crescere dei colpi di vento e di pioggia della tempesta. Nella speranza che alla fine torni il sole, ovviamente.
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Quiete e tempesta che si susseguono più volte nello stesso brano le troviamo nell’andante con moto del Trio n. 2 per pianoforte, violino e violoncello, in Mi bemolle maggiore, opera 100 di Franz Schubert. Uno dei capolavori della musica cameristica di tutti i tempi (reso celebre come parte della colonna sonora del film Barry Lyndon di Stanley Kubrick) eseguito per la prima volta il 26 dicembre del 1827. Quiete e tempesta, rassegnazione e ribellione come erano nell’animo tormentato dell’autore (e forse in quello di molti di noi).
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Buon ascolto!

Rubrica a cura di Gaetano Sateriale