Tra Abruzzo e Molise si snoda uno dei più bei tragitti ferroviari del nostro paese. Un’esperienza affascinante in grado di regalare emozioni e paesaggi mozzafiato ai piedi del massiccio della Maiella
Nel cuore dell’Appennino. Centoventotto chilometri, da Sulmona a Isernia, tra gole, altipiani e i picchi montuosi della Maiella. È la linea ferroviaria conosciuta come Transiberiana d’Italia, un percorso tortuoso e ardito che attraversa una delle zone più suggestive dell’Appennino centrale.
I binari si snodano lungo un saliscendi che dai 328 metri di Sulmona si arrampica fino ai 1.268 metri della stazione di Pescostanzo-Rivisondoli, la seconda più alta d’Italia dopo quella del Brennero, per poi ridiscendere ai 793 di Castel di Sangro, risalire fino a San Pietro Avellana e poi scendere ancora ai 423 metri della stazione di Isernia. Completata nel 1897, la linea ferroviaria rappresentò per i tempi un’opera di grandissimo valore ingegneristico e architettonico. Negli anni Novanta del secolo scorso la “Transiberiana” cadde in disgrazia con la riduzione delle corse e la progressiva dismissione, avvenuta nel 2011. Poi ci fu il suo recupero nel 2014, quando venne trasformata in una linea di interesse turistico.
Tra storia e tradizione. Il viaggio si rivela un’avventura emozionante che regala paesaggi mozzafiato. Lungo il tragitto si incontrano 21 stazioni, 103 ponti e 58 gallerie. Un tracciatospettacolare attraverso centri abitati grandi e piccoli dove la storia ha lasciato numerose e pregevoli tracce insieme a tradizioni artigianali. Tra questi ci sono: Sulmona, celebre per aver dato i natali al poeta latino Ovidio, per le sue chiese, il suo acquedotto e per i suoi confetti; Campo di Giove e Palena, due centri montani nel cuore del parco nazionale della Maiella; Alfedena, antica capitale sannita; Montenero Valcocchiara con il suo antico birrificio; l’elegante Castel di Sangro; Capracotta e Vastogirardi con le loro delizie gastronomiche; Carovilli e la sua natura incontaminata; Isernia, centro abitato sin dal paleolitico.