Sanità, sabato 24 giugno Cgil in piazza con 60 associazioni

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ll corteo partirà alle 10 da piazza della Repubblica per concludersi a piazza del Popolo. Tra le richieste del sindacato aumentare i fondi pubblici, assumere medici e infermieri, aumentare i salari del settore e diminuire la precarietà. Pedretti (Spi Cgil): “Saremo in tanti e saremo contro la politica di questo esecutivo”.

La Cgil domani sarà in piazza, assieme a 60 associazioni, incluse quelle del personale sanitario e degli utenti del servizio pubblico, per affrontare una vera e propria emergenza nazionale: quella che riguarda la sanità pubblica.

La manifestazione è indetta per riaffermare il valore della sanità pubblica contro ogni progetto di privatizzazione e contro lo strisciante indebolimento del servizio sanitario.

Sanità al collasso

Per dare qualche cifra: solo tra il 2010 e il 2019, le risorse per finanziare le attività sanitarie sono calate di 37 miliardi. Le risorse in meno stanno determinando una grave carenza di personale, che rischia di affossare i progetti per costruire una sanità territoriale che dal Covid e con il Pnrr sembravano scontati (leggi qui la nostra inchiesta).

A questo vanno aggiunte le diseguaglianze sanitarie tra nord e sud del paese. In Campania si vive tre anni in meno che in Trentino e dieci anni in meno in condizioni di buona salute. Il progetto dell’autonomia differenziata, rischia di accentuare drammaticamente questo processo, con 20 servizi sanitari diversi a seconda della ricchezza e degli investimenti delle regioni in strutture e personale. Un Servizio sanitario nazionale a geometria variabile che rende vano l’articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute per tutti i cittadini.

Il governo non inverte la rotta

Dalle prime mosse di questo governo, intanto, si è capito che l’esecutivo non ha nessuna intenzione di invertire la rotta. Il primo Def del centrodestra indica una riduzione di spesa dal 6,9 al 6,2%. Ma il Servizio sanitario nazionale è già in ginocchio.

Nelle scorse settimane il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza (Def) 2023. Quest’anno il rapporto tra la spesa sanitaria e il Pil si è contratto passando dal 6,9 per cento del 2022 al 6,7 per cento. In termini assoluti la spesa prevista per il settore è cresciuta di 4,3 miliardi di euro. Ma l’ incremento del 3,8 per cento è apparente, fagocitato da un’inflazione ben oltre il 5 per cento.

“Il diritto alla cura non mai stato in pericolo come oggi”, dicono dal cartello di associazioni promotrici della manifestazione, “Insieme per la Costituzione”.

La piattaforma della manifestazione

La piattaforma della manifestazione è per il segretario della Cgil Maurizio Landini chiara: “Chiediamo di aumentare i fondi per la sanità pubblica, di assumere medici e infermieri, di aumentare i salari dei lavoratori del settore, di diminuire la precarietà e di bloccare il processo di progressiva privatizzazione, ha dichiarato in un intervista sul Manifesto di oggi.

Per il segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti “nel nostro Paese ci sono 4 milioni di persone che non si curano e il governo Meloni continua a tagliare i fondi destinati alla sanità. La salute è un diritto fondamentale e, come tale, deve essere garantito a tutte e tutti”.

“Per questo, domani sabato 24 giugno – conclude – saremo in piazza a Roma. Saremo in tanti e saremo contro la politica di questo esecutivo”.