Descrizione
Il bracciante Francesco Costantino, il «sovversivo» degli anni del fascismo, il costante «compagno amico di tutti i più deboli della società», vive tutta la sua vita nelle campagne della Basilicata, a fianco dei lavoratori agricoli per l’utilizzazione dei latifondi, la piena occupazione, e tutte le battaglie di civiltà del sindacato italiano: il rispetto dell’orario di lavoro, gli aumenti salariali, il collocamento, i servizi a partire dalla riforma sanitaria. Segretario della camera del lavoro di Lavello, frequenta Giuseppe Di Vittorio, «pilastro essenziale della democrazia e dell’unità sindacale», punto di riferimento di tutti i lavoratori «del braccio e della mente». E come Di Vittorio, anche per Costantino la militanza significa stare «dalla parte dei poveri, dei deboli, di coloro che non hanno neppure voce per gridare la loro protesta».
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