A Palermo il sindacato di quartiere per combattere le mafie

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Cosa c’entra il sindacato dei pensionati con la legalità e la periferia? Molto. Anzi, moltissimo. Lo sta dimostrando l’iniziativa che si sta svolgendo a Palermo da ieri, giovedì 2 maggio, e che si concluderà sabato 4 maggio in uno dei luoghi simbolo delle lotte dei lavoratori: Portella della Ginestra.
L’evento, organizzato dai pensionati della Cgil, si intitola “Dalla parte giusta. Memoria, parole e azioni per la legalità”. Un titolo eloquente che racconta dell’impegno del sindacato sul territorio, giorno dopo giorno, per diffondere la cultura della legalità e combattere le mafie.

Il sindacato e il mondo del lavoro sono stati spesso messi sotto attacco dalla criminalità. A raccontarlo ieri pomeriggio sono stati chiamati alcuni esperti del tema: da Carlo Ghezzi dell’Anpi nazionale a Francescopaolo Palaia della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, dal giornalista e scrittore Gianni Flamini al segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro. Al centro dell’incontro, il tema dell’impegno del movimento sindacale nel contrasto alle mafie e al terrorismo. Punto di partenza di questo confronto è l’evento tragico di Portella della Ginestra. Punto di arrivo, il terrorismo, altrettanto tragico, degli Anni Settanta. Dalle lotte bracciantili represse nel sangue dopo la guerra, fino all’omicidio di Guido Rossa, la storia del movimento dei lavoratori ci parla di un grande tributo di sangue, ci parla di un mondo del lavoro messo sotto attacco dalla criminalità, di ogni tipo.

Stamattina invece è stata la volta di Brancaccio, il quartiere di don Padre Puglisi, ucciso nel 1993 davanti al portone di casa per aver sfidato la mafia a viso aperto. Qui la mancanza di lavoro e la presenza della mafia sono piuttosto evidenti. Eppure qualche seme di speranza si inizia a intravedere. È qui infatti che sta prendendo forma il progetto Agorà, pensato dal centro di accoglienza “Padre nostro” (fondato proprio da Don Puglisi), dalla fondazione Giovanni Paolo II e dal quotidiano Avvenire. In cosa consiste Agorà? Nella realizzazione di una piazza. Un luogo di aggregazione su quindicimila metri quadri, recuperati e salvati dall’incuria, per offrire ai cittadini uno spazio condiviso, aperto e libero. I pensionati dello Spi hanno voluto rimarcare l’importanza del progetto, l’importanza di radicarsi nel territorio, di creare presidi di legalità. Per questo oggi i tanti pensionati da tutta Italia hanno visitato il luogo su cui sorgerà la grande piazza. Lo Spi Cgil vuole dunque sponsorizzare e sostenere con decisione quello che è un cammino di libertà, democrazia e partecipazione.

“Oggi a Brancaccio la malavita fa vita facile”, ci spiegano gli attivisti dello Spi di Palermo. “Brancaccio è un quartiere isolato. Per cui sarà importante costruire una strada che lo colleghi alle altre aree”. Il progetto Agorà, infatti, prevede anche la creazione di una grande arteria che tolga dall’isolamento uno dei quartieri più complicati di tutta la città. Qui le minacce sono all’ordine del giorno. Lo stesso centro d’accoglienza Padre Nostro è stato fatto oggetto di attacchi più di una volta. L’ultimo risale ad appena un mese fa.
E poi c’è l’ambizioso progetto di costruire un asilo nido. Non si conoscono ancora i tempi di realizzazione. Per questo lo Spi ha voluto sottolineare con forza l’importanza del progetto richiamando l’attenzione delle istituzioni su una realizzazione rapida.

“A Brancaccio, difficile periferia di Palermo, il sindacato è in mezzo e vicino alle persone e ai loro problemi”, ha detto Pedretti nel suo intervento. “Dobbiamo diventare un agitatore sociale nei quartieri delle nostre città. Lottiamo per conquistare nuovi spazi sociali, per il recupero di un parco o per la costruzione di una piazza, di un teatro e di luoghi di aggregazione”, ha proseguito”. Il sindacato a Brancaccio, del resto, ci sta tutti i giorni. Con una Camera del lavoro della Cgil e con una lega dello Spi. Sono tantissimi i cittadini che quotidianamente si rivolgono agli sportelli. Povertà, disoccupazione, disagio sociale. Qui le emergenze sono molte. Le domande per il reddito di cittadinanza moltissime. Il bisogno di un punto di riferimento è forte. E il sindacato c’è. Lo hanno ribadito con forza anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, insieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e al segretario generale dello Spi Sicilia Maurizio Calà, intervenuti stamattina.

Nel pomeriggio di oggi, venerdì 3 maggio, si tiene un’altra iniziativa sul tema dell’antimafia a cui partecipano il professore dell’Università Federico II di Napoli Luciano Brancaccio, la professoressa dell’Università di Palermo Alessandra Dino, il magistrato Piergiorgio Morosini e il professore Rocco Sciarrone dell’Università di Torino. Si parlerà soprattutto di come la mafia stia cambiando oggi. In che modo oggi la criminalità si insinua nelle pieghe dell’economia e della finanza? In che modo le mafie si stanno riorganizzando, anche a Palermo, dando vita anche centri servizi e caf? La mafia cambia volto, si normalizza, si avvicina ai cittadini. E proprio per questo diventa più pericolosa e insidiosa. E dunque anche l’azione antimafia deve ripensare i propri strumenti e le proprie strategie. Deve attrezzarsi per affrontare le nuove sfide.

Domani, per la giornata conclusiva di sabato 4 maggio, i pensionati giunti da tutta Italia si recheranno a Portella della Ginestra e al cimitero di Piana degli Albanesi. Per commemorare tutte le vittime della strage. Per non dimenticare. Per dare nuova linfa alla battaglia per la legalità, per sostenere e difendere sempre la democrazia, per favorire la partecipazione, di tutti.