Mangiare meno allunga la vita

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A tavola non si invecchia mai. Così recita un vecchio adagio. Dipende da cosa, e soprattutto da quanto si mangia, potremmo aggiungere. Secondo una ricerca svolta presso il Salk Institute, negli Stati Uniti, mangiare meno, infatti, metterebbe un freno all’invecchiamento. Lo studio, pubblicato recentemente sulla rivista Cell, ha dimostrato in che modo la restrizione calorica possa proteggere dall’invecchiamento, ridurre i livelli di infiammazione e ritardare l’insorgenza di malattie legate all’età, come demenza, diabete e cancro. Che l’alimentazione abbia effetti sulla salute non è una novità. Tuttavia, sebbene gli esperti sappiano che le singole cellule subiscono molti cambiamenti con l’avanzare degli anni, finora non sono riusciti a capire come la riduzione delle calorie possa influenzare questi cambiamenti. «Sapevamo già che la restrizione calorica aumenta la durata della vita – ha spiegato Juan Carlos Izpisua Belmonte, uno degli autori della ricerca –, ma ora abbiamo mostrato tutti i cambiamenti che si verificano a livello di una singola cellula. Questo studio ci dà nuove informazioni con le quali potremmo eventualmente essere in grado di agire con farmaci per trattare l’invecchiamento negli esseri umani».

La ricerca ha messo in evidenza come molte modifiche che si verificano proprio con l’invecchiamento, non si siano riscontrate in quelle cavie animali che seguivano un regime alimentare con una riduzione dell’apporto calorico del 30 per cento. In vecchiaia molti dei tessuti e delle cellule degli animali che seguivano la dieta assomigliavano a quelli delle cavie giovani.  Complessivamente, il 57 per cento dei cambiamenti della composizione cellulare legati all’età non erano presenti in quegli animali che seguivano una dieta ipocalorica.


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