Lo Spi Cgil e LiberEtà al Festival dei libri sulle mafie

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Anche quest’anno, grazie a racconti, storie, riflessioni, mostre e incontri, Trame, festival dei libri sulle mafie sta mantenendo alta l’attenzione su connivenze, infiltrazioni e silenzi omertosi che consentono alle mafie di persistere nel loro controllo su spazi, consenso e potere. Giunta alla tredicesima edizione, l’iniziativa, che si tiene dal 18 al 23 giugno a Lamezia Terme, in Calabria, si chiama A futura memoria (se la memoria ha un futuro). Con un programma fitto di appuntamenti tenuti in molti punti della città, Trame appare sempre più come il luogo degli stati generali di chi, tra scrittori, giornalisti, magistrati, politici, studiosi, associazioni e membri della comunità civile, studia, denuncia e contrasta tali fenomeni, a differenza di chi, in troppi ambiti della società, con le mafie sceglie di conviverci.

«Quest’anno ­– ha dichiarato il direttore artistico di Trame. Festival, Giovanni Tizian, firma del quotidiano Domani, autore di libri illuminanti sulle mafie e finito sotto scorta dopo le minacce ricevute – Trame torna su un suo tema identitario forte: la memoria, il ricordo, le battaglie per la libertà, la resistenza alle mafie sui territori, le storie delle vittime e di chi è stato dimenticato. Ma è anche il momento per riflettere sul presente e per orientarsi nel futuro, con gli strumenti della conoscenza della storia che ci ha preceduto».

Tra le novità dell’edizione in corso, il presidente della Fondazione Trame, Nuccio Iovene, ha sottolineato il valore della presenza del mondo delle associazioni impegnate nella lotta alle mafie di tutta Italia.

Tra coloro che parteciperanno all’iniziativa che il Salone del Libro di Torino promuove come una delle principali manifestazioni letterarie del nostro Paese, c’è anche il Sindacato dei pensionati italiani della Cgil (Spi Cgil). Il 21 giugno, alle 18.30, presso Palazzo Nicotera, a Lamezia Terme, si tiene infatti un incontro dedicato alla memoria di decine sindacalisti uccisi dalle mafie dalla fine dell’Ottocento a oggi, le cui vicende sono ricostruite nel libro Terre e Libertà, prodotto dallo Spi Cgil e pubblicato dalla casa editrice LiberEtà. Il volume sarà presentato dalla Segretaria generale Spi Cgil nazionale, Tania Scacchetti, e dalla Segretaria nazionale Spi Cgil Claudia Carlino. In Terre e Libertà vengono ricostruite storie e accadimenti finiti il più delle volte in tribunale senza quasi mai trovare esecutori o mandanti di tanti assassinii, con un filo conduttore individuabile nel conflitto tra chi è schierato nella difesa della giustizia sociale, della dignità e dei diritti di braccianti e lavoratori e chi invece, come ci ricordano le cronache di questi giorni, ha sempre agito, spesso al soldo e sotto la protezione di politici, banchieri, proprietari terrieri e imprenditori, per soffocare questi valori con il sopruso, con la forza e con gli strumenti della violenza mafiosa.

«È fondamentale ricordare i sindacalisti uccisi per la loro lotta per i diritti dei lavoratori e la giustizia sociale e riconoscere il loro sacrificio come un richiamo all’impegno personale e collettivo nella difesa della legalità – sottolinea Tania Scacchetti –. È fondamentale ricordare questa vicenda, intanto perché uno dei principali punti di attacco portato dalle mafie è proprio al lavoro: mentre si ricordano simboli tra i magistrati, rappresentanti delle istituzioni caduti per mano della mafia, le uccisioni di braccianti, lavoratori, sindacalisti, spesso non fanno parte di quella narrazione. Ma c’è anche un’altra buona ragione per ricordarli: ancora oggi ci sono altissimi livelli di sfruttamento, di illegalità in una grande parte del mondo del lavoro. Un po’ come tanti anni fa, ci troviamo davanti allo sfruttamento dei braccianti nei nostri campi agricoli dove si confrontano modelli, diciamo così, veramente alternativi tra chi fa del settore primario un settore a livello industriale in cui si valorizzano le persone e tutta quell’area, invece, che non si può nemmeno chiamare imprenditoria ma che sfrutta illegalmente lavoratrici e lavoratori, fino a deturpare la vita delle persone come è successo due giorni fa nell’agro pontino».

Dietro la crescita dell’illegalità – aggiunge la Segretaria generale dello Spi Cgil – si registra anche la trasformazione della mafia, con il suo nuovo modo di stare dentro l’economia, nella società e anche nel mondo del lavoro. Quando parliamo di lotta alle mafie, e mi riferisco anche al contributo che possiamo dare trasmettendo memoria, costruendo relazioni e iniziative concrete come facciamo ad esempio nei campi della legalità, mettiamo a disposizione della riflessione del Paese il fatto che non stiamo parlando di qualcosa di scollegato dalle condizioni materiali di vita delle persone, a partire appunto dal diritto a un lavoro dignitoso e dal rispetto delle leggi della giustizia».

All’incontro, moderato dalla giornalista Tiziana Bagnato, si parlerà anche dei Campi della legalità che da anni vedono lo Spi impegnato in prima linea nei beni confiscati alla criminalità organizzata con centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia.

«L’esercizio della memoria, al centro degli appuntamenti dell’ultima edizione di Trame, rappresenta un ulteriore richiamo – afferma Claudia Carlino, responsabile nazionale del dipartimento legalità dello Spi Cgil – all’impegno e alla partecipazione dei cittadini, alla difesa della legalità e un antidoto alla rassegnazione che spesso avvelena, insieme al Sud anche il resto del Paese. Ecco perché ai giovani impegnati in queste esperienze di formazione e di vita, il sindacato racconta e tramanda le storie di chi non accettò di farsi sopraffare e scelse la lotta».