Forlì. Anziani maltrattati in una casa di riposo

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Provvedimenti di sospensione dell’esercizio di pubblico servizio per un sacerdote di 60 anni, direttore di una struttura religiosa-socio assistenziale, e la sua più stretta collaboratrice. Fp Cgil, Cdlt Cgil e Spi Cgil di Forlì: «Le scelte perpetrate negli anni di tagliare il welfare pubblico stanno producendo disastri e questo, se accertato, ne è sicuramente parte».

 

Maltrattamenti nei confronti di pazienti anziani residenti in una casa di riposo in provincia di Forlì. Con questa accusa un sacerdote di 60 anni, direttore di una struttura religiosa-socio assistenziale, e la sua più stretta collaboratrice, una donna quarantenne, sono stati raggiunti dal provvedimento di sospensione dall’esercizio del pubblico servizio. Le indagini sono state condotte dagli agenti dalla Squadra Mobile di Forlì e del Servizio Centrale Operativo. Ulteriori dettagli sull’operazione arriveranno dalla conferenza che si terrà a minuti, ma intanto arrivano i primi commenti sull’ennesimo episodio di violenza verso persone fragili e inermi. Tra questi il comunicato congiunto firmato dalla Funzione pubblica, dalla Camera del lavoro e dal sindacato pensionati italiani della Cgil di Forlì.

«In merito alla notizia circa maltrattamenti su anziani residenti in una struttura residenziale del territorio – si legge – esprimiamo la massima preoccupazione e, sottolineando la massima fiducia nell’operato della Magistratura, ribadiamo la necessità di accertare rapidamente i fatti e in presenza di possibili responsabilità, di intervenire con la durezza del caso impedendo anche che ciò possa ripetersi. L’odioso aspetto dei maltrattamenti verso i più deboli, siano questi anziani, disabili o bimbi, devono essere, se accertati, colpiti con la massima forza e decisione da chi è preposto a ciò».

Le tre organizzazioni sottolineano inoltre come il proliferare di strutture private, familiari (o pseudo tali), «che operano anche nel nostro territorio e che in qualche modo “danno risposte” alle famiglie, risposte che le stesse non sono più in grado di offrire, rischiano di demolire il sistema socio sanitario, pubblico e di qualità, che in questo territorio e in questa regione è stato costruito e consolidato negli anni. Le scelte perpetrate negli anni di tagliare il welfare pubblico stanno producendo disastri e questo, se accertato, ne è sicuramente parte».

«Vogliamo inoltre ribadire – concludono Fp Cgil, Cdlt Cgil e Spi Cgil di Forlì – come chi abbia responsabilità sulla programmazione sanitaria e socio sanitaria del territorio abbia il dovere di rivendicare strumenti di controllo, prevenzione e risorse adeguate, evitando quindi che scaturiscano situazioni e casi di cui si debba far carico la Magistratura, ribadendo come la qualità del servizio e l’attenzione ai bisogni delle persone si coniughino in maniera inscindibile alla qualità del lavoro e alle stesse condizioni degli operatori.