Sabato 30 settembre in piazza contro la violenza sulle donne

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La violenza sulle donne è diventata una vera e propria emergenza. La Cgil scende in piazza con una mobilitazione nazionale sabato 30 settembre. Tutte insieme, da Nord a Sud, con lo slogan “Riprendiamoci la libertà!”.

Nicolina Pacini, Noemi Durini, le donne stuprate a Rimini e Firenze. Sono loro le vittime degli ultimi episodi di violenza avvenuti nel nostro paese. Una violenza che parte da lontano. Sì, perché siamo di fronte a un problema che è innanzitutto culturale. Per questo la Cgil ha deciso di promuovere l’appello “Avete tolto senso alle parole” che ha l’obiettivo di ricordare a tutti (cittadini, media, istituzioni, magistratura, scuola) che per risolvere il problema bisogna partire innanzitutto dal linguaggio.

Dalla scuola al web, dalla carta stampata alla tv, la violenza è innanzitutto verbale e viene amplificata e reiterata ogni volta che si esprime un giudizio sul comportamento delle donne o sui presunti atteggiamenti che istigherebbero gli uomini a commettere stupri o femminicidi. Nessuna giustificazione è possibile. È arrivato il momento di agire. Per questo il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha invitato tutte le donne a firmare l’appello e a mobilitarsi. Per dire no alla violenza, per arrestare la narrazione, altrettanto violenta, che segue gli episodi di cronaca di cui sono vittime le donne e, infine, per chiedere che il reato di stalking non venga depenalizzato.

Come si legge nell’appello, “si chiede agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell’ordine e al mondo della scuola un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell’assunzione di responsabilità di questo dramma”. Perché “la violenza maschile sulle donne non è un problema delle donne”, che “non vogliono far vincere la paura e rinchiudersi dentro casa”. “L’appello – ricorda la Cgil – è aperto a tutte coloro che vorranno aderire. È fondamentale che il fronte di coloro che vogliono rompere il silenzio cresca ancora”.

Tra le firmatarie ci sono numerosissime donne del mondo della politica e della cultura, come Giusi Nicolini, Loredana Lipperini, Angela Finocchiaro, Geppi Cucciari. Tutte le categorie della Cgil parteciperanno alla mobilitazione. Anche lo Spi Cgil che ha pubblicato oggi il testo dell’appello sul proprio sito. Il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti commenta così l’iniziativa dal suo profilo Facebook: “Penso sia giusto e doveroso impegnarci tutti perché l’iniziativa riesca e perché sia un momento alto e importante di riflessione e di azione per contrastare un fenomeno purtroppo in continua crescita nel nostro paese. Vorrei soprattutto – continua Pedretti –  che in questa occasione a manifestare ci fossero tanti uomini. Per dare un segnale forte al paese e per prendere pienamente coscienza di un problema che ci interroga e che ci riguarda tutti».

Leggi qui il testo integrale dell’appello.