Ecco chi è Annie Ernaux, Nobel per la letteratura 2022

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L’esperienza dell’aborto, i diritti delle donne, la lotta per combattere le ingiustizie sociali, la necessità di fermare la memoria con la penna e lasciarla come eredità alle nuove generazioni: nei romanzi di Annie Ernaux, che ieri ha vinto il Nobel per la letteratura, c’è questo e tanto, tanto altro. La scrittrice francese ha sempre messo la propria esperienza personale al servizio della letteratura e non è un caso se l’Accademia svedese ha motivato la sua scelta «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui ha svelato le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale». I suoi romanzi sono stati “riscoperti” negli ultimi anni sia in Italia che negli altri paesi europei anche perchè al centro della sua prosa c’è la lotta per i diritti, proprio gli stessi diritti che troppo spesso in questo periodo storico sono stati messi in discussione, sia nella teoria che nella pratica.

«Questo premio crea in me la responsabilità di continuare la lotta contro le ingiustizie», ha spiegato Ernaux dopo aver appreso la notizia della proclamazione. Nel suo discorso si è detta felice perchè tanti giovani si sono avvicinati e continuano ad avvicinarsi ai suoi romanzi e ha inoltre offerto il suo sostegno alle donne e agli uomini che in Iran stanno combattendo contro l’imposizione del velo, affermando di essere assolutamente a favore delle donne che si ribellano contro questo vincolo assoluto.

[…] A che scopo scrivere, d’altronde, se non per disseppelire cose, magari anche una soltanto, irriducibile a ogni sorta di spiegazione – psicologica, sociologica o quant’altro -, una cosa che sia il risultato del racconto stesso e non di un’idea precostituita o di una dimostrazione, una cosa che provenga dal dispiegamento delle increspature della narrazione, che possa aiutare a comprendere – a sopportare – ciò che accade e ciò che facciamo […] (Memoria di ragazza – L’Orma Editore, 2017)

Ernaux, nata il 1º settembre 1940 a Lillebonne, in Normandia, rappresenta una delle voci più autorevoli della letteratura mondiale e viene definita capostipite dell’autofiction, genere letterario che usa la propria vita come chiave per affrontare questioni come la famiglia, la violenza, gli affetti e che si racconta con una meravigliosa onestà. La scrittrice è la diciassettesima donna a ricevere un Nobel per la letteratura e la prima a vincerlo tra i sedici scrittori francesi affermatisi dal 1901 a oggi.