Il caffè fa male?

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2002

Il caffè è la bevanda più diffusa al mondo dopo il tè. Non si conosce con certezza da dove tragga origine la pianta del caffè, ma vengono menzionati al riguardo l’Etiopia, la Persia (l’attuale Iran) e lo Yemen. L’uso del caffè ha conquistato ogni ceto sociale e fascia d’età sconfinando dalle classiche assunzioni mattutine o alla fine dei pasti, a più frequenti e ripetute consumazioni durante la giornata.

La caffeina, la sostanza fondamentale contenuta nei chicchi del caffè, non è presente soltanto in questa bevanda, ma anche nel tè, nel cacao, nella Coca cola, nelle cosiddette bevande energetiche, in numerosi alimenti (dolci soprattutto) e negli integratori.

Una bevanda innocua. Tra le varie abitudini voluttuarie il caffè è quella che desta meno preoccupazioni mediche. Per fornire un’idea di quanto scarsi possano essere i suoi effetti tossici, si può ricordare che la dose letale è costituita da cento tazzine assunte in un’unica somministrazione, corrispondenti a circa un litro e mezzo di caffè. Nella letteratura scientifica internazionale non si conoscono casi di suicidio da caffè e la dose letale riferita è stata dedotta dalla dose letale della caffeina iniettata in una cavia animale.

Gli effetti collaterali dell’assunzione del caffè sono stati attribuiti soprattutto a carico del sistema cardiovascolare. Per quanto concerne più specificamente i rapporti tra caffè e coronaropatie, un tempo molto considerati, attualmente si ritiene che non vi sia alcuna prova di una loro reale connessione. Una controindicazione non assoluta all’impiego di caffè è data dalla presenza dell’ulcera peptica, da stati di ansia e dall’ipertiroidismo. L’insonnia provocata dal caffè in parte è di origine psicogena: vi sono persone che, ricordando di aver assunto un caffè nel pomeriggio, non riescono a dormire per tutta la notte. Questa bevanda possiede però effettivamente un’azione stimolante sul tono generale dell’organismo e sulle attività mentali. In seguito all’assunzione di una tazzina di caffè si osserva generalmente un incremento delle capacità fisiche e psichiche, delle facoltà mnemoniche e della capacità di attenzione. Effetti che non si ottengono nella stessa misura quando si somministrano 15-20 centigrammi di caffeina, cioè la quantità media contenuta in una tazzina.