Trame, la cultura della legalità entra a scuola

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Da oltre un decennio la Fondazione porta in classe temi sensibili come giustizia, cittadinanza attiva, responsabilità e coscienza antimafia. L’obiettivo ora è costruire una rete di organizzazioni (tra cui lo Spi Cgil) che si occupi di questi temi in un territorio difficile come la Calabria, coinvolgendo i campi della legalità.

“Ispirare”, “educare”, “conoscere”. Sono le tre parole chiave di #Trameascuola un progetto che ha l’obiettivo di “portare la cultura della legalità e della cittadinanza attiva nelle scuole primarie e secondarie attraverso un ciclo di laboratori gratuiti e incontri con autori”.

Da oltre un decennio la Fondazione Trame Ets porta in classe i temi trattati da Trame Festival, la kermesse che si tiene ogni anno a Lamezia Terme, che ruota intorno alla presentazione di libri sulle mafie e ad argomenti cruciali come giustizia, cittadinanza attiva, responsabilità e coscienza antimafia.

Il nuovo progetto, che ha vinto un bando promosso da Ferrovie dello Stato, Associazione Civita e Produzioni dal Basso, intende allargare il numero di scuole coinvolte nei progetti educativi dell’associazione.

Proprio in questa chiave, Trame ha anche aperto un percorso di collaborazione con i pensionati della Cgil, per creare una sinergia tra la formazione a scuola e l’esperienza dei campi della legalità, in cui lo Spi è da tempo impegnato.

Una prima idea è proprio quella di coinvolgere i giovani dei campi nel prossimo Festival di Trame.

L’impegno successivo è quello di realizzare una rete di organizzazioni e associazioni impegnate a sensibilizzare i ragazzi, affermando una cultura della legalità a partire dalle giovani generazioni.

Il bando di Ferrovie

Come si diceva, Trame è risultata tra i 6 vincitori del bando “riGenerazione Futuro”, promosso da Ferrovie dello Stato, Associazione Civita e Produzioni dal Basso. Il concorso sostiene progetti innovativi che mirano a lasciare un impatto positivo e duraturo nei territori calabresi e siciliani.

Otterrà per il progetto 6 mila euro in cofinanziamento. Altri 4 mila euro (2600 già raccolti) arriveranno dal libero contributo dei cittadini sulla piattaforma di Produzioni dal Basso.

“La nostra missione è chiara – spiega il presidente della Fondazione Trame, Nuccio Iovene – : partendo dall’esperienza del nostro territorio e dalle testimonianze locali, guidiamo le classi e gli studenti nella scoperta di episodi criminali che hanno segnato la città di Lamezia Terme e la storia del nostro Paese. Non va dimenticato che proprio a Lamezia, nel gennaio ‘92, partì la stagione delle stragi con il duplice omicidio del sovrintendente di polizia Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano, lasciando orfani 3 figli.
E sempre a Lamezia, nel 1991, l’assassinio di due netturbini e il ferimento di un terzo, culminarono poi con lo scioglimento (era il primo di tre) del comune per infiltrazione mafiosa”.

“Il lavoro nelle scuole – prosegue – è cruciale soprattutto ora che la Ndrangheta e le altre mafie hanno abbandonato la strategia stragista per fare lauti affari con la corruzione e le infiltrazioni nell’economia legale. Il nostro scopo è alzare la consapevolezza dei giovani su questa presenza costante e sui mutamenti di questo fenomeno nel tempo”.

La collaborazione con lo Spi

Con l’obiettivo di estendere al massimo la platea di ragazzi coinvolti in occasioni di confronto sulle mafie, si sta definendo in queste settimane una collaborazione tra Trame e lo Spi Cgil.

Una primo passo è quello di coinvolgere i giovani e i volontari (tra cui molti pensionati) dei campi nel prossimo Festival di Trame, che dovrebbe svolgersi a giugno 2024. I ragazzi ma anche i volontari sarebbero interessati non solo nell’organizzazione dell’evento ma anche nei dibattiti e nella formazione.

Il passo successivo è quello di organizzare una rete di associazioni e di organizzazioni, sindacato compreso, con l’intento di promuovere una cultura diffusa della legalità. Al centro di questi interventi i giovani. “Come organizzazione dei pensionati – spiega la segretaria nazionale dello Spi Cgil, Claudia Carlino – siamo interessati al rapporto intergenerazionale sul tema della legalità e a costruire una rete di associazioni che riteniamo fondamentale per battere la criminalità organizzata”.