Nel 2024, le bollette della luce e del gas saranno determinate dai prezzi del “libero” mercato. L’aumento della spesa per le famiglie è già documentata dalla Federconsumatori e dall’Istituto nazionale di Statistica. Secondo Carla Mastrantonio (Spi-Cgil), le energie rinnovabili sono l’unica alternativa alla speculazione.
La decisione è stata presa. L’ipotesi di un’ulteriore proroga del mercato “tutelato” dell’energia è stata archiviata dal Consiglio dei ministri. Dal 10 gennaio 2024, per il gas naturale, e dal primo aprile, per la luce, le bollette saranno determinate dai prezzi del mercato “libero”. Il passaggio non sarà automatico per tutti. Palazzo Chigi fa sapere che «circa quattro milioni e mezzo di famiglie “vulnerabili” continueranno a usufruire di forniture di energia a prezzi calmierati anche in seguito alla liberalizzazione del mercato».
Istat: + 57% il costo del libero mercato
In largo anticipo sul 2024, i fornitori dell’energia hanno iniziato la corsa per accaparrarsi i clienti in un mercato stimato di 10 milioni di utenze. Piovono lettere, si moltiplicano le telefonate e venditori bussano a tutte le ore per sollecitarci a sottoscrivere un nuovo contratto. Il caos causato dall’addio al mercato tutelato è tanto e altrettante sono le difficoltà a orientarsi tra le decine di offerte.
La rilevazione Istat, presentata alla Commissione attività produttive della Camera, mostra che il prezzo medio (comprensivo di oneri e Iva) del mercato libero per un nucleo familiare è pari a 44,33 centesimi di euro per kw/h, contro i 28,29 centesimi per kw/h stimati dall’Autorità per l’energia, Arera, per il mercato a maggior tutela. Una differenza che pesa per il 56,7% sulle spalle di chi non è tutelato.
«Al contrario di quanto vuol far credere il Governo, l’Istat conferma la nostra previsione – commenta Carla Mastrantonio della segreteria del sindacato dei pensionati della Cgil –. Il mercato liberalizzato esacerberà il prezzo dell’energia e andrà a vantaggio della speculazione. Consultando il Portale dell’Autorità per l’energia, Arera – aggiunge Mastrantonio – già vediamo che i costi dell’energia sono cresciuti».
La denuncia della Federconsumatori
La Federconsumatori smentisce la campagna di «disinformazione» che le società dell’energia stanno conducendo a colpi di spot pubblicitari. «Dati alla mano – scrive in un comunicato l’associazione dei consumatori vicina alla Cgil – il mercato libero non è più conveniente di quello tutelato» Da uno studio dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori, in cui sono analizzate le offerte di otto aziende, risulta come «mediamente il mercato libero sia più caro, con una forbice che va dal 49% al 128%. È non va meglio con le offerte a prezzo variabile che costano l’11% in più rispetto al mercato tutelato».
Cosa fare per non trovarsi impreparati
La liberalizzazione del mercato dell’energia non lascerà i cittadini indifesi, c’è a loro garanzia la vigilanza dell’Autorità Area. «È importante non prendere decisioni affrettate senza prima informarsi. Spesso il timore è ritrovarsi senza luce e gas, ma questo non succederà a nessuno. Ciò non toglie che ci sarebbe stato bisogno di una comunicazione istituzionali più equilibrata e precisa. È quello che sta facendo lo Spi Cgil – dice Carla Mastrantonio –. Da ottobre, insieme alla Federconsumatori, stiamo conducendo una campagna nazionale di informazione e nelle nostre sedi locali forniamo chiarimenti sul nuovo sistema della fornitura di luce e gas, sulle caratteristiche delle persone “vulnerabili” che potranno rimanere nel Servizio di tutela delle Vulnerabilità. Ricordiamo a tutti che il contratto non è per la vita. È sempre possibile recedere e scegliere un’offerta migliore, consultando il Portale dell’Arera. In ogni caso, pensiamo – prosegue la dirigente dello Spi Cgil – che si debba riflettere molto seriamente del futuro del sistema energetico italiano. Le energie rinnovabili sono l’unica alternativa a un mercato aggressivo nel quale gli individui sono in balia della speculazione nazionale e globale».