Dai pensionati Cgil tablet per le case di risposo

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Tra gli effetti collaterali del dramma sanitario che le case di riposo stanno vivendo in questa fase, vi è anche l’isolamento a cui sono costretti gli anziani ospiti delle strutture.

Le strutture sono chiuse e comunicare con i parenti, familiari e amici all’esterno, è diventato molto difficile. Ed è spesso uno dei desideri più presenti nei cuori degli anziani che vivono nelle case di riposo.

Proprio in considerazione di questo pressante bisogno, lo Spi Cgil di Rovigo ha deciso mettere a disposizione delle case di riposo rodigine 20 tablet, uno per ogni struttura della provincia, con cui gli anziani ospiti potranno mettersi in contatto con i loro familiari.

Una iniziativa, quella dello Spi di Rovigo, finanziata dal sindacato e dagli stessi collaboratori che si sono “autotassati” per raggiungere l’obiettivo.

“Conosciamo benissimo le tragedie che si stanno consumando nelle case di riposo – spiega Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi di Rovigo – da una parte la paura di ammalarsi dall’altra la disperazione per l’isolamento forzato, che aumenta la lontananza da figli, parenti, nipoti. Già alcune case di riposo si sono dotate di strumenti tecnologici per consentire i contatti a distanza tramite skype e altre applicazioni. Ora con il nostro apporto, la dotazione aumenta permettendo agli anziani ospiti di avere maggiori opportunità per sentire, e soprattutto vedere, sullo schermo i propri cari”.

Il dato rassicurante è che tra le 20 strutture presenti in provincia, con circa 2mila ospiti, per il momento solo una è stata toccata dal contagio. Si tratta della casa di riposo di Fratta Polesine, dove i contagiati tra gli ospiti sono 30, 27 nel reparto disabili psichici, e 3 in quello degli anziani non autosufficienti. Dieci gli operatori che sarebbero stati infettati.

In linea con la politica regionale di fare più tamponi possibili, gli ospiti delle venti strutture sottoposti a test sarebbero circa un terzo del totale. Ma a partire da oggi, la Regione sarebbe intenzionata fare screening anche sulla restante parte della popolazione delle case di riposo, ospiti e operatori.

“In questo contesto, il sindacato dei pensionati di Rovigo – continua la segreteria dello Spi Cgil di Rovigo – è sceso in prima linea per aiutare e assistere le persone più fragili, soprattutto gli anziani e le anziane che vivono soli, senza scordare, appunto, chi è costretto in una casa di risposo. Fare sindacato ai tempi del coronavirus costringe tutti noi a cambiare modalità di operare sul territorio, ma non di certo il nostro impegno, i nostri obiettivi e la difesa dei diritti e dei più deboli . Questa emergenza ha messo a rischio una parte della nostra popolazione, quella più fragile. Ecco perché è stato spontaneo, ci verrebbe da dire facile, pensare di dotare di strumenti tecnologici, come un tablet, tutte le case di riposo polesane, ben 20, che avessero aderito alla nostra proposta di fornitura stessa. Una parte del costo di acquisto dei tablet è a carico dello Spi Cgil di Rovigo e l’altra deriva da un autofinanziamento che ogni collaboratore ha voluto fare partecipando a questo progetto di solidarietà locale. Siamo convinti che anche un semplice sorriso, una parola, uno sguardo che queste persone anziane riceveranno dai loro cari sia in parte la restituzione di quello che loro hanno dato nella loro vita”.