Spi Arezzo: una targa in memoria dei sindacalisiti uccisi dalla mafia

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Sono stati tanti i sindacalisti uccisi dalla mafia. Lavoratori e lavoratrici, contadini, braccianti che si sono battuti per difendere i diritti e la dignità di tutti. A ricordarli questa mattina ad Arezzo un’iniziativa promossa dal Sindacato pensionati della Cgil aretina che si è conclusa con l’esposizione di una targa in ricordo dei nomi dei lavoratori morti ammazzati da mano mafiosa. Una targa che è una bandiera per tutti coloro che vanno nella sede della Camera del lavoro di Arezzo, un promemoria per ricordare da che parte stiamo: quella del mondo del lavoro, della legalità e della libertà.

Alla cerimonia era presente il Segretario nazionale dello Spi Cgil Lorenzo Mazzoli: «i sindacalisti hanno pagato duramente con la vita la loro lotta per la dignità, per un lavoro buono e per difendere contadini e famiglie che erano in uno stato di povertà assoluto. L’affissione della targa non è solo un ricordo, è un monito per chiunque entri nella Camera del Lavoro ad approfondire e conoscere la storia di queste persone. Il loro esempio ci consegna la responsabilità di continuare a batterci per il “lavoro buono” e per la cultura della legalità».

Durante la mattinata il Segretario generale dello Spi aretino, Giancarlo Gambineri, ha ricordato la strage di Portella della Ginestra, simbolo dello stragismo mafioso. Alla cerimonia erano presenti anche l’Anpi e Libera che hanno riconosciuto il valore e il sacrificio di queste vittime di mafia.

Da anni lo Spi è impegnato nella lotta per la legalità, sia con i campi antimafia insieme a Libera e Arci, sia con un impegno crescente sui beni confiscati attraverso il dialogo con le istituzioni locali e nazionali e con le nuove generazioni, a cui è fondamentale raccontare le esperienze e trasmettere la memoria, anche attraverso iniziative sull’educazione alla legalità e sull’antimafia sociale.