Sacrosanto l’aumento dei salari alle badanti ma servono fondi per la non autosufficienza

0
513
Immagine di rawpixel.com su Freepik

«L’adeguamento della retribuzione delle badanti, di colf e delle baby-sitter, entrato in vigore in questi giorni, è sacrosanto. Le lavoratrici e i lavoratori impiegati in ambito domestico, hanno livelli retributivi particolarmente bassi, che negli ultimi anni non sono stati aggiornati al costo della vita».

È quanto si legge in una nota diffusa dal Sindacato dei pensionati della Cgil che evidenzia l’importanza di «valorizzare e retribuire in modo adeguato chi svolge lavori di cura per assicurare la qualità dell’assistenza rivolta alle persone più fragili». I datori di lavoro degli assistenti familiari, in particolare per le badanti, sono spesso anche famiglie di pensionati con redditi bassi, che in molti casi per affrontare le spese di cura sono a rischio povertà.  Quindi «perfino un legittimo e sacrosanto aumento del salario diventa un peso che si scarica sulle persone più deboli».

Del resto, garantire un’assistenza di qualità agli anziani si concretizza anche attraverso un regolare contratto di lavoro. Il problema sorge però davanti all’aggravio di costi per le famiglie a fronte di un servizio essenziale e irrinunciabile in presenza di anziani non autosufficienti.

Si tratta per lo Spi Cgil di «una contraddizione che il governo non può ignorare: ancora una volta ribadiamo che è urgente e indispensabile approvare la legge sulla non autosufficienza, attualmente in discussione in Parlamento, per rispondere ai bisogni complessivi della persona, siano essi sociali, sanitari, economici e abitativi. Servono subito maggiori finanziamenti e un forte incremento dei sostegni alle famiglie, anche per assicurare un’occupazione regolare e il giusto riconoscimento al lavoro di cura rivolto alle persone non autosufficienti. Un lavoro, non va dimenticato, che aiuta a prevenire le istituzionalizzazioni, permettendo alle persone non autosufficienti il diritto di ricevere assistenza e cure a casa loro, nei luoghi della vita quotidiana e familiare».