Radiografia dei bisogni. Ecco cosa i cittadini chiedono allo Spi

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Pensioni, sussidi, invalidità civile, tra le richieste più frequenti. Ma anche spid e lettura delle bollette. Una ricerca del sindacato dei pensionati della Cgil rivela le richieste di quanto si rivolgono ai suoi sportelli. 

Chi si rivolge alle sedi dello Spi sparse in tutto il territorio nazionale e quali necessità esprime? A questa domanda ha risposto un’indagine condotta dall’Osservatorio dei bisogni sociali del sindacato dei pensionati della Cgil, coordinato da Assunta Ingenito. Pensioni, sussidi, invalidità civile, tra le richieste più frequenti

Un’innovativa piattaforma web che ha come obiettivo quello di monitorare i bisogni dei cittadini che si rivolgono al sindacato per lavorare meglio sul territorio. Nel periodo preso in esame, sono state ben novantamila le schede di rilevazione, riferite a 487 leghe Spi. Le richieste censite nel 37,9 per cento dei casi riguardano le pensioni, nel 24,3 al reddito, nel 21,4 all’area sociosanitaria e nel 13,1 per cento ad altri bisogni della vita quotidiana.

Area sociosanitaria. Indennità di accompagnamento per invalidità civile totale e legge 104 sono le due voci intorno alle quali su concentra la maggior parte dei bisogni dei cittadini nell’area socio- sanitaria (il 52,7 per cento del totale). Si tratta di prestazioni di carattere economico. Accanto a queste se ne trovano altre relative a indennità, assegni di cura, all’assistenza domiciliare integrata e tutto ciò che concerne le Rsa. Cittadini e cittadine che più esprimono questo bisogno sono per la maggior parte di nazionalità italiana, con oltre 75 anni (da notare la percentuale dei grandissimi anziani over 85 pari al 51,2 per cento) e una leggera prevalenza delle donne.

Pensioni. Sul totale dei soggetti che si sono rivolti alle sedi del sindacato, più di quattro su dieci hanno espresso un bisogno relativo al tema delle pensioni: domanda di pensione, controllo dell’assegno in essere, richiesta di diritti inespressi, reddito di cittadinanza, compilazione del modello Red (ovvero la dichiarazione reddituale che va presentata dai pensionati che usufruiscono di alcune prestazioni collegate al reddito), controllo e stampa dell’Obis-m, la “busta paga” del pensionato.

Reddito. Forme di sostegno al reddito, agevolazioni, sussidi, esenzioni e bonus sono le richieste cui ogni singola lega Spi è chiamata a rispondere quotidianamente: il 29,3 per cento dei soggetti ha espresso almeno un bisogno relativo a quest’area. Calabria, Marche, Puglia e Toscana si distinguono per quote percentuali superiori alla media nazionale, mentre Lombardia e Veneto segnano percentuali più basse. Più nel dettaglio, le richieste per poco più di un quarto riguardano l’ assegno al nucleo familiare, il bonus bebè e le detrazioni per figli a carico, mentre oltre un ottavo si riferisce alla domanda di disoccupazione. Le agevolazioni fiscali e contributive per la famiglia e la disoccupazione rappresentano dunque, da sole, oltre il 40 per cento dei bisogni dell’ area reddito a livello nazionale. Se a queste poi si aggiungono il reddito o la pensione di cittadinanza (11%) si supera abbondantemente la metà delle domande.

Abitazione. A livello nazionale in quest’area si concentra il minor numero di richieste (il 3,9 per cento). In particolare le richieste si concentrano su misure di sostegno all’affitto, social housing e cohousing, edilizia pubblica, barriere architettoniche e contratti di locazione. La componente straniera presenta percentuali significativamente più alte in corrispondenza di sostegno economico ai nuclei familiari in affitto: 18,1 per cento per gli italiani e soglia sempre sopra il 30 per cento per gli stranieri. La fascia di età più alta che avverte questo bisogno è ancora una volta quella sotto i 55 anni.

«Nel complesso – spiega Ingenito – questi dati rappresentano un patrimonio utile per definire politiche precise e strategie di contrattazione territoriale con le istituzioni locali e nazionali, ma anche per pianificare l’offerta dei servizi di tutela individuale e delle iniziative di promozione sociale».