Descrizione
Un prezioso libro di memorie, un racconto scritto come è pensato, “in presa diretta”, proprio come succede nei ricordi, quando tutto avviene al presente. Una vita, un amore: il bilancio alla fine è che “questa è la vita”.
«Io sono nata il 18/07/1920: abbiamo subito la miseria, la dittatura, l’analfabetismo, la guerra»; e durante la guerra, la fame e la paura, la solitudine e la morte della figlia, rievocate in pagine strazianti e di grande forza emotiva: un racconto scritto sempre al presente, quasi “in presa diretta”, come avviene nei racconti epici. Poi inizia la ripresa, segnata dalla costante volontà di indipendenza e di fondare i rapporti umani sul piano di una giustizia vera contro la prepotenza dei proprietari terrieri e contro il pregiudizio, per la scuola come diritto di tutti perché la formazione individuale è indispensabile, e sempre confidando sul proprio lavoro (contadina, domestica, operaia) e sulla solidarietà con gli altri lavoratori, uniti dalla rivendicazione dei medesimi diritti. Alla fine c’è stata sì la «trasformazione di tutto», ma la strada percorsa è stata lastricata di dolore, di fatica, di solitudine, di paura, perché «questa è la vita».
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