Più di una casa: idee per la residenza del futuro

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Un progetto del Politecnico di Milano mette insieme residenze per anziani, alloggi per studenti, aree verdi e asili per incentivare l’interazione e la socialità tra le persone di età differente

I livelli dello stile di vita sono nettamente migliorati se comparati ai de- cenni passati, ma ciò che ancora non è migliorata è la qualità degli spazi in cui si svolge la vita o per lo meno non tutti gli spazi hanno raggiunto uno standard soddisfacente. Nell’immaginario collettivo quando si diventa anziani ci sarebbero poche possibilità: si può andare in una Rsa – dove i contatti con il mondo esterno diventano difficili e sporadici – oppure si va a vivere con i figli o si resta nella propria casa con una persona esterna che si prende cura di noi. Invece, se le residenze destinate agli anziani

fossero poste in luoghi in cui la “mescolanza” culturale e sociale è viva e presente, si potrebbe creare un contesto urbano nel quale l’anziano è indotto a scambiare conoscenze e informazioni con i più giovani e viceversa.

Sulla base di queste premesse, un progetto per una nuova forma di mini-città, in cui la terza età sia parte integrante della comunità, è stato sviluppato in un laboratorio della facoltà di architettura sostenibile del Politecnico di Milano. Le residenze per anziani sono state accorpate a quelle universitarie, ad asili, zone commerciali, orti urbani e biblioteche, evidenziando come l’in-terazione tra diverse fasce di età sia elemento di stimolo per la socialità e per le attività degli anziani.

L’esperimento di Barcellona. Il progetto è stato sviluppato a Barcellona, nella zona di La Horta, quartiere periferico della città spagnola, sede di università, Rsa e blocchi residenziali. Il primo pensiero è stato quello di fare in modo che le residenze non fossero luoghi a sé stanti, chiusi in edifici senza contatti con il mondo esterno. Gli alloggi destinati agli anziani sono stati divisi in due categorie: le residenze e le camere e sono stati integrati in un sistema composto da edifici, divisi se- condo lo stesso principio, per studenti universitari che frequentano il quartiere, un asilo nido principalmente realizzato per i figli dei dipendenti delle stesse strutture e i dipendenti delle attività commerciali realizzate ex novo.

Spazi condivisi. Riguardo alle residenze per anziani, sono stati presi in considerazione diversi fattori: innanzitutto la distribuzione e la dimensione degli alloggi. Le residenze sono state pensate di diverse misure, dalle più piccole (35 mq) alle più ampie (90-100 mq), questo consente di scegliere se vivere da soli o in compagnia di altri coetanei. Lo stesso accade per le stanze, che possono essere singole o doppie, da scegliere a seconda delle volontà e delle necessità. Nel caso degli alloggi, i balconi o le logge sono elementi imprescindibili perché, considerando che si potrebbe non avere un’elevata capacità motoria, diventa importante la possibilità di accedere a spazi aperti. Queste due diverse tipologie di residenze sono accomunate dagli spazi condivisi, come la sala ristoro, piccoli salotti, le sale lettura e la cucina. In una più ampia scala di progetto la “mescolanza” è consentita grazie alla vicinanza tra residenze per anziani e residenze universitarie. Pur non avendo esattamente gli stessi bisogni nella quotidianità, anziani e giovani condividono la necessità di alcuni spazi uguali.

*Articolo tratto dal numero di aprile di LiberEtà