Parma. Violenze su anziani a Villa Matilde: sette operatori patteggiano. Il Sindacato pensionati Cgil ammesso come parte civile

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Dalle percosse alle umiliazioni, dalle violenze all’abbandono. Questo hanno subito gli anziani e le persone invalide ospiti nella Casa di riposo Villa Matilde, a Bazzano, provincia di Parma. Quell’incubo adesso è finito e i colpevoli sono stati condannati. Il Sindacato pensionati italiani Cgil si è costituito parte civile. Pedretti, Spi Cgil: “Ammessi come parte civile. È la prima volta che succede in Italia”. Comunicato congiunto Spi Cgil Parma e Spi Cgil Emilia Romagna.

 

Dalle percosse alle umiliazioni, dalle violenze all’abbandono. Questo hanno subito gli anziani e le persone invalide ospiti nella Casa di riposo Villa Matilde, a Bazzano, provincia di Parma. Quell’incubo adesso è finito e i colpevoli sono stati condannati. Si è chiusa così la posizione dei sette operatori della casa di riposo di Bazzano, Villa Matilde, finiti agli arresti lo scorso marzo con l’accusa di maltrattamenti fisici e psicologici ai danni degli anziani ospiti. Sette patteggiamenti in tutto, con pene fino a due anni di reclusione, sospese con la condizionale. I video delle violenze sugli anziani ospiti di Villa Matilde  pubblicati dopo l’arresto degli imputati sollevarono un motto indignazione in tutta Italia.

Le indagini partirono grazie alla segnalazione di una giovane tirocinante che aveva assistito a episodi intollerabili. La ragazza ha ricevuto minacce perché non parlasse, anche dopo gli arresti l’arresto degli imputati. Pene fino a 24 mesi di reclusione per sette operatori arrestati lo scorso marzo per abusi sugli anziani. Un centinaio gli abusi perpetrati nell’arco di tre mesi tra il 2015 e il 2016. Tutti documentati dalle telecamere installate dai carabinieri. Le violenze erano, di fatto, quotidiane.

Il sindacato dei pensionati Spi Cgil, assistito dall’avvocato Paolo Moretti, si è costituito parte civile, insieme alla cooperativa che gestisce la struttura e ad alcune famiglie delle parti offese.

“Prendiamo atto della sentenza – affermano le segreterie dello Spi Cgil di Parma e dell’Emilia Romagna in un comunicato stampa –  e sottolineiamo che episodi di questo tipo creano grande allarme sociale e propongono l’esigenza di una chiara regolamentazione di queste strutture e delle modalità di controllo. In questo senso ci muoviamo a Parma, ma anche verso la Regione che deve affrontare il tema con urgenza e non può chiamarsi fuori. A Parma come in Emilia-Romagna, le strutture private sono in aumento.  L’ammissione della costituzione di parte civile dello Spi ha un grandissimo valore che va oltre il caso specifico. Da una parte si riafferma il valore e il senso della rappresentanza di interessi collettivi e dall’altra si sancisce che casi come questo non rappresentano solo lesioni di diritti e di condizioni individuali, ma rappresentano una lesione del diritto collettivo alla dignità personale, che va ben oltre il singolo”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti con un commento postato sulla sua pagina Facebook : “Di fronte a casi come questi – scrive Pedretti non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte ma fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per difendere e tutelare gli anziani che hanno subito queste atroci violenze. Siamo stati ammessi come parte civile, così come avevamo richiesto. E’ la prima volta che succede in Italia”.

Tutti gli imputati, accusati a vario titolo di vari episodi di abusi, hanno patteggiato pene dai 20 ai 24 mesi di reclusione Le pene rientrano nel limite per la sospensione della pena, che è stata concessa trattandosi di incensurati. Gli imputati dovranno pagare le spese di costituzione civile a Spi Cgil, alla cooperativa bergamasca Kcs Caregiver (gestore di Villa Matilde) e a cinque parti offese.

Rimangono aperte le posizioni del direttore della struttura, che doveva rispondere di omessa denuncia, e di altre tre operatrici indagate per violenza privata per singoli episodi di angherie (anche molto brutti, come un anziano costretto a mangiare la pasta dal pavimento) verso gli ospiti. Per loro si procede separatamente. Solo un’operatrice accusata di aver lasciato per terra un anziano che si era insudiciato, insultandolo pesantemente, lo scorso giugno aveva patteggiato 3 mesi.