Non autosufficienza, la legge va attuata. Milioni di famiglie non possono più aspettare

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Scade a fine gennaio il termine per la presentazione dei decreti legislativi che devono attuare principi e obiettivi della legge 33/2023: parliamo di non autosufficienza e quindi del sostegno a milioni di persone fragili e alle loro famiglie. La scadenza ultima è ravvicinata e per questo motivo i sindacati dei pensionati Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto approfondito col governo sui vari decreti che devono essere emanati in tempi brevi. Si tratta di una riforma prevista dal PNRR, frutto di una lunga mobilitazione del sindacato confederale e dei pensionati, e approvata a marzo 2023 all’unanimità dal parlamento.

«I decreti attuativi hanno bisogno di un progressivo, certo e consistente incremento di nuovi finanziamenti – si legge nella nota congiunta di Spi Fnp e Uilp – Tenuto conto dell’invecchiamento della popolazione risulta fondamentale aumentare le risorse per la non autosufficienza perché le attuali non sono assolutamente proporzionate ai bisogni, sia per i fondi sociali sia per il fondo sanitario. Purtroppo, dobbiamo constatare che nella recente legge di bilancio, clamorosamente, nulla è stato previsto per la non autosufficienza».

Le tre sigle dei pensionati hanno già presentato al governo, alle commissioni parlamentari competenti, alla Conferenza delle Regioni e all’Anci una serie di proposte, raccolte nel “Dossier Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil Uilp per attuare la legge 33/2023, così da avviare un confronto serio e costruttivo.

«Rappresentando milioni di persone anziane chiediamo un confronto approfondito con il Governo sui vari decreti, dobbiamo finalmente vita ad una legge a sostegno di milioni di persone spesso fragili e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare quotidianamente, anche da sole, grandi disagi, sofferenze e rischi di impoverimento e per affermare i diritti, la dignità, il valore della persona in ogni fase della vita, come vuole la nostra Costituzione. Non possono più aspettare: ora la legge va attuata», concludono le sigle sindacali.