I tempi cambiano, i diritti restano. Si chiama così la nuova webserie ideata dal sindacato dei pensionati della Cgil di Roma e Lazio e lanciata oggi pomeriggio in diretta Facebook. Un titolo eloquente, che da una parte racconta della voglia del sindacato dei pensionati della Cgil di innovare e innovarsi, aiutare i più anziani a stare al passo con i tempi e con le tecnologie che cambiano; dall’altra sottolinea quanto sia importante fare una buona e corretta informazione sul tema dei diritti, in modo semplice, chiaro e anche divertente.
“È una grande novità in ambito sindacale”, ha detto oggi Alessandra Romano, segretaria generale dello Spi Cgil di Roma e Lazio e ideatrice della serie, durante la presentazione in diretta su Facebook. “Volevamo raccontare la quotidianità degli anziani con un linguaggio nuovo e allo stesso tempo dare informazioni sui diritti che difendiamo e vogliamo continuare a difendere come sindacato”. Quei diritti che spesso gli anziani non sanno nemmeno di averne diritto. Lo Spi Cgil di Roma e Lazio in questi ultimi anni ha fatto tante campagne informative sui cosiddetti “diritti inespressi”, cioè su quei diritti di cui i pensionati sono titolari ma non ne sono a conoscenza e che spesso comportano anche la possibilità di riscuotere ingenti somme (che l’Inps però eroga solo dietro apposita domanda). “Ma ora più che mai”, spiega Alessandra Romano, “è importante comunicare in modo chiaro”. Ecco perché nasce la sitcom 3.0. Un modo fresco e originale per affrontare temi complessi con il sorriso e l’ironia.
Ma le puntate non si rivolgono solo agli anziani. “Vogliamo allargare la platea degli utenti a tutte le generazioni, perché i diritti riguardano tutti noi”, ha detto Romano.
Insomma, la sfida è quella di rendere divulgativo ciò che è difficile. Tenere insieme pensioni, tecnologia, diritti e social network. Un progetto di “edutainment” che sottolinea la visione innovativa che lo Spi Cgil ha della comunicazione e del ruolo che anche un sindacato che rappresenta persone anziane può giocare anche sul web.
Nella prima puntata vediamo una coppia di anziani in cucina. Lui si ostina a voler entrare nel proprio profilo instagram guidato via skype dalla nipotina a distanza. Lei, la moglie, sa che il marito è troppo imbranato per cavarsela al primo tentativo. Tra risate, battute e tentativi andati a vuoto, viene introdotto il tema dell’ape sociale in maniera ironica e leggera. La nipote, incuriosita chiede di cosa si tratta. La nonna spiega: stavolta è il suo turno. Uno scambio tra tecnologia e diritti.
“Le puntate sono in totale ventiquattro, due al mese. Ognuna affronterà un tema differente”, ha spiegato Giorgio Mecozzi dell’agenzia di comunicazione Make, ideatore della serie insieme ad Alessandra Romano. “Parleremo anche di rapporti con le nuove generazioni”, aggiunge Romano. “E ci auguriamo anche che il linguaggio utilizzato possa essere anche uno strumento utile ai nostri attivisti e volontari per dialogare sempre più facilmente con i ragazzi”. Già perché i pensionati Cgil nelle scuole ci vanno. Ecco allora che la webseries diventa uno strumento in più per farsi conoscere e per far conoscere il sindacato.