martedì 23 Aprile 2024
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La solidarietà sotto l’albero

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La solidarietà sotto l’albero

di Stefano Milani

Babbo Natale gradirebbe eccome. Lui che è l’immagine della bontà e dell’altruismo, recapiterebbe volentieri regali solidali invece dei soliti pacchi pieni di consumismo effimero.

Regalare solidarietà è un gesto in voga già da qualche tempo sotto forma di piccoli oggetti simbolici, ma nell’ultimo periodo, grazie a un acquisto con pochi passaggi sui siti delle associazioni, si è arricchito di materialità. Di quella sana. Si va dal più classico calendario 2018 (lo propone Greenpeace per salvaguardare il mondo in cui viviamo) fino a regalare un asino a una famiglia in Burkina Faso (Centro italiano aiuti all’infanzia) oppure alberi da frutta per finanziare una scuola (Save the Children). Sullo scaffale virtuale si può scegliere una bicicletta per aiutare un bambino cambogiano a raggiungere la scuola (Link for aid), un serbatoio per acqua potabile (Medici senza frontiere), un trasporto in ambulanza (Medici con l’Africa Cuamm), una coperta per i profughi (Unicef). Ma senza uscire dai nostri confini, si può regalare un dono completamente made in Italy, più precisamente made in Campania. Può una mela annurca raccontare una battaglia? E una marmellata? Oppure il vino asprino di Aversa o ancora le noccioline tostate di Teano? Sembra proprio di sì. Da qualche anno c’è infatti un progetto che coniuga bene la solidarietà con la lotta alla criminalità organizzata. E così nei beni confiscati tra le province di Napoli e Caserta le cooperative lavorano in sinergia per fare “un pacco alla camorra”, da cui il nome dell’iniziativa. Hanno preso in gestione i terreni, li coltivano offrendo lavoro a persone svantaggiate e poi rivendono i prodotti affinché le imprese sociali diventino auto sostenibili. Perché, dicono i promotori dell’iniziativa, questa battaglia per la costruzione di alternative alle economie speculative e criminali la vince chi non usa le pistole.