La musica al tempo del coronavirus. Una nota tira l’altra #4

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La Pasqua è anche una festa. E il lunedì di Pasqua si dovrebbe festeggiare con una gita. Siccome quest’anno non possiamo, vi proponiamo di uscire di casa con la musica. Una prima uscita a Parigi e l’altra in Spagna, a Madrid. Godetevi l’atmosfera.

  1. Dal quarto atto de “Le Indie galanti” di Jean-Philippe Rameau, uno dei capolavori della musica barocca, la “Danza dei selvaggi” o “ Foreste tranquille”. Si tratta di un’opera rappresentata per la prima volta a Parigi il 3 agosto 1735. L’autore ci presenta diversi popoli del mondo (compreso i selvaggi del brano) con un grande sentimento di fratellanza anche nella diversità. Qui “Indie” va inteso alla maniera antica come “Americhe”. Tra le tante rappresentazioni presenti su internet (alcune davvero fantasiose) ne abbiamo scelta una per la precisione del tocco e la simpatia dei protagonisti.
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  1. Il secondo brano è il “Fandango” di Luigi Boccherini, violoncellista e figlio d’arte che ha operato a Parigi e a Madrid, oltre che in Italia, nella seconda metà del ‘700. Il Fandango, come si sente subito, è una danza spagnola. Boccherini la compone per archi e non dimentica di inserire le nacchere. Vi proponiamo due differenti versioni di questa musica trascinante. Nella prima la potrete ascoltare guardando i capolavori di Goya, che operava in quegli stessi anni a Madrid.
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    E poi la travolgente versione in cui le nacchere (castanets) sembra siano loro a dirigere il quartetto, grazie alla maestria e al portamento di Nina Corti.
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Buon ascolto! E buona Pasqua

Rubrica a cura di Gaetano Sateriale