La bussola dell’economia #5. Il risparmio italiano

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cassa integrazione decreto governo

È una montagna che vale due volte e mezzo il Pil, cioè la ricchezza prodotta dal Paese. E quasi due volte il debito. Si tratta del risparmio investito dalle famiglie italiane, circa 4.374 miliardi da attività finanziarie (dati relativi al 2017). A loro si è rivolto il governo con i Btp Italia. Questo titolo è nato nel 2012, e ha un sapore patriottico: è lo Stato che chiama a raccolta gli italiani per aiutare il Paese. Perfetto per la crisi Covid. Nel primo giorno di vendita sul mercato ha raccolto quattro miliardi di euro. Una partenza mai vista prima. Le famiglie hanno accettato di prestare quattro miliardi allo Stato, che in cambio darà un rendimento minimo annuo dell’1,4 per cento (quello reale sarà stabilito alla fine del collocamento) e un piccolo premio per chi terrà i titoli acquistati fino alla fine, cioè per cinque anni, senza chiedere il ristoro. Il Tesoro ha spiegato in modo chiaro agli investitori che gli incassi di questa operazione serviranno per la crisi Covid, e in un solo giorno si sono chiusi undicimila contratti. Al punto che il ministero dell’Economia non ha nascosto il suo stupore. È comunque positivo per un Paese che il debito sia nelle mani dei suoi cittadini: ci sono meno rischi di speculazioni. Mobilitare il risparmio italiano vuol dire poter contare su moltissime risorse. Certo, resta il costo degli interessi da pagare, che non sono affatto bassi in tempi di rendimenti vicini allo zero.

 

Rubrica a cura di Bianca Di Giovanni



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