In Veneto le case di riposo sono al collasso per il caro bollette

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I costi per energia, mense e lavanderie mettono in difficoltà i conti delle strutture, che in molti casi rischiano la chiusura. Rincari previsti delle rette fino a 2400 euro. Ivan Bernini (Fp Cgil): Regione aiuti le famiglie. Daniela Tronco (Spi Cgil Venezia): “Tante famiglie non sono in grado di pagare gli aumenti”.

In Veneto i costi per energia, mense e lavanderie mandano in tilt i conti delle strutture. La denuncia arriva dal sindacato Funzione pubblica della Cgil. «Diverse strutture rischiano di chiudere», avverte il segretario regionale dell’organizzazione, Ivan Bernini.

Alcune case di riposo alzeranno le rette di 1.000 euro l’anno, altre di oltre 2.400 e decine di famiglie si preparano a ritirare i familiari dalle strutture. Ma non sarà semplice perché tanti anziani hanno bisogno di cure sanitarie impossibili da fornire a casa, e così in molti potrebbero essere costretti a indebitarsi per mantenere i genitori nelle Ipab.

Strutture a rischio chiusura

Il segretario regionale di Fp Cgil Ivan Bernini chiede alla Regione sostegni per aiutare le famiglie a reggere gli aumenti, la riforma delle Ipab e che le retribuzioni di infermieri e operatori sociosanitari che lavorano nelle case di riposo siano equiparate a quelle dei colleghi degli ospedali.«Oggi – dicono dalla Cgil – prendono dai 2 ai 5 mila euro in meno l’anno. Altrimenti continuerà l’esodo di lavoratori che sta spolpando gli organici delle Rsa che, anche per questa ragione, hanno diversi posti letto vuoti»,. Per la Cgil circa il 24% nel Veneziano (l’associazione delle case di riposo, Uripa parla invece di un 10 per cento in tutta la regione).

Stangata sulle rette

Le stangate in arrivo rischiano anche di mettere in ginocchio migliaia di famiglie, considerando che le case di riposo in Veneto sono 363 per un totale di 32.195 posti letto. «Diverse famiglie si sono rivolte ai nostri sportelli perché non sarebbero in grado di sostenere gli aumenti delle rette che in alcuni casi arrivano già fino a 29 mila euro l’anno – denunciano Daniele Giordano, Fp Cgil Venezia e Daniele Tronco, Spi Cgil Venezia – dovrebbero ritirare i loro cari ma molti anziani hanno bisogno di assistenza sanitaria, e quindi tante sarebbero costrette a indebitarsi per mantenerli nelle strutture».

Che in alcuni casi, oltretutto, non riescono nemmeno a usufruire di tutte le impegnative messe a disposizione della Regione avendo i posti letto vuoti per mancanza di personale: secondo la Cgil, a luglio, solo nel Veneziano, erano 380 quelle congelate.