Il registro delle opposizioni non ferma le telefonate indesiderate

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L’estate scorsa è finalmente entrato in vigore il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni. Che, però, stenta. Secondo un indagine di Federconsumatori, il 98,5 per cento di chi ha registrato il proprio numero, continua a ricevere telefonate non richieste.

Dopo un lungo, complesso e sofferto iter burocratico, l’estate scorsa è finalmente entrato in vigore il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni. Il servizio ora consente di iscrivere anche le numerazioni di telefonia mobile e annulla tutti i consensi al trattamento dei dati personali rilasciati in precedenza.

Ma a quanto pare, il Registro, voluto fortemente dalle associazioni di consumatori, non sta scoraggiando le telefonate indesiderate. Anzi. Secondo un’indagine di Federconsumatori, che ha sentito decine di utenti, “il 98,5% degli intervistati, quindi la quasi totalità, dichiari di continuare a ricevere telefonate indesiderate sulla numerazione registrata anche dopo il regolare completamento della procedura di iscrizione”. Gli utenti, identificano, in particolare, “nelle società di energia, gas e telefonia i mittenti della maggior parte delle chiamate, anche se non mancano le telefonate da parte di finanziarie e società di trading online”.

“All’atto pratico, dunque, nella maggior parte dei casi l’iscrizione al Registro si rivela inutile”, dicono da Federconsumatori. Per sottolineare la difficoltà degli utenti, l’associazione rileva la “pioggia di richieste di informazioni e assistenza da parte di utenti che, nonostante il regolare completamento della procedura di registrazione, hanno continuato a ricevere moleste telefonate a scopo promozionale”.

Tra gli altri dati della ricerca, ci sono quelli relativi alla tipologia di utenza registrata: il 58,9% dei rispondenti ha registrato al Registro il proprio numero di cellulare, quasi il 40% (39,9%) di aver registrato sia la linea fissa che quella mobile e appena il 2,2% riferisce di aver registrato solo il numero fisso. “Tali percentuali – spiega il report –  appaiono coerenti con l’importante diminuzione dell’impiego del telefono fisso verificatasi in questi anni in favore della crescente diffusione dei dispositivi mobili”.

“Le evidenze emerse dall’indagine ci lasciano a dir poco allibiti – afferma l’organizzazione – . Chiediamo pertanto che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy metta in atto con la massima urgenza tutti gli interventi necessari a garantire la piena, reale e concreta operatività del Registro, in modo tale da tutelare efficacemente i diritti dei cittadini”.

Federconsumatori avanza anche la proposta di ripensare la misura, “adottando un sistema di opt-in (con un registro dei cittadini che vogliono essere contattati) piuttosto che l’evidentemente inefficace sistema di opt-out”.