Il lato mentale dell’epidemia: per l’Oms bambini e anziani sono a rischio

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Tra gli effetti nemmeno tanto reconditi di questa crisi, ci sono le conseguenze sulla salute psicologica delle persone, che i governi dovranno in futuro “mettere in primo piano”.

L’allarme arriva dalla direttrice dipartimento Salute mentale dell’Oms, Devora Kerstel, la quale ha sottolineato, in un in breafing con i giornalisti, che “la salute mentale e il benessere di intere società sono state gravemente colpite da questa crisi e sono una priorità da affrontare con urgenza”.

A pagare le maggiori conseguenze di una situazione impensabile solo qualche mese fa, i bambini, giovani isolati da amici e dalla scuola, operatori sanitari che vedono migliaia di pazienti infettati e che muoiono per il coronavirus.

Il rapporto dell’Onu, con linee guida su Covid-19 e malattie mentali, ha messo in evidenza diverse aree del mondo e parti di società che sono più vulnerabili al disagio mentale.

“L’isolamento, la paura, l’incertezza, le turbolenze economiche, tutti questi elementi causano o potrebbero causare sofferenze psicologiche”, ha aggiunto, giudicando probabile un aumento dei casi di malattie mentali, questione che i governi dovrebbero mettere “in primo piano”.

Una condizione che riguarda anche le condizioni psicologiche di migliaia di anziani, in molti casi già provati da malattie cognitive e isolati da mesi nelle strutture residenziali, teatro in molti casi di numerosi decessi, e tutti quegli anziani soli nello loro case, da settimane lontani dai propri familiari.