Dà spettacolo la finale di giovedì 30 giugno all’Auditorium dell’Aquila per la premiazione dei finalisti del XVIII Premio LiberEtà e della quarta edizione del concorso di cortometraggi Spi Stories. I partecipanti alla festa di LiberEtà che hanno assistito all’evento hanno trascorso due ore di vero e proprio spettacolo. E questo grazie all’intelligenza e alla simpatia del conduttore dell’evento, Patrizio Roversi, all’attrice Veronica Pivetti (giuria di Spi Stories) e lo scrittore Angelo Ferracuti (giuria del premio LiberEtà).
Patrizio Roversi non si è risparmiato nel dispensare battute, grazie anche alle prestigiose spalle offerte dai rappresentanti delle due giurie: l’attrice Veronica Pivetti e lo scrittore Angelo Ferracuti. Oltre, naturalmente, agli autori dei diari del premio LiberEtà, dei protagonisti dei cortometraggi e alla giovane aquilana Barbara Greco, diciottenne fresca di maturità, che ha letto alcuni brani da lei scelti tratti dai cinque diari finalisti.
L’evento è stato introdotto dall’amministratrice delegata di LiberEtà, Miriam Broglia che ha spiegato il significato dei due concorsi. C’era grande attesa, e non soltanto tra i partecipanti, di conoscere chi si sarebbe aggiudicato i premi. Un’attesa subito soddisfatta con l’inizio della proiezione dei video.
La precedenza è stata data ai cortometraggi il cui tema quest’anno era dedicato al concetto di frontiera: tra i 41 corti arrivati alla casa editrice la giuria composta da Piergiorgio Gay, Veronica Pivetti e Chiara Tozzi, ha portato in finale Bellissima, di Alessandro Capitani, Un mondo possibile di Mauro Martinelli e Non è volare di Marcello Cotugno.
Dopo la loro proiezione, attori e registi sono stati chiamati sul palco da Patrizio Roversi e Veronica Pivetti per raccontare in breve le loro opere.
Quindi è stata la volta dei finalisti del premio LiberEtà: Francesca Benvegnù, Ave Govi, Caterina Panareo, Mario Foderà e Renzo Fantoni, accolti sul palco da Angelo Ferracuti e Patrizio Roversi per scambiare alcune battute ed essere omaggiati di un pennino d’oro quale ringraziamento per aver partecipato al concorso.
Intanto, in sala il clima diventava sempre più caldo. Certo, complice anche il mancato funzionamento dell’impianto di condizionamento dell’aria (un inconveniente in queste occasioni non può mai mancare!), ma soprattutto perché il conduttore e gli ospiti sono stati bravi a creare suspense circa lo svelamento dei nomi dei vincitori.
E alla fine il primo premio di Spi Stories è andato ad Alessandro Capitani per Bellissima, al quale è andato un assegno di duemila euro. Mentre il vincitore del premio LiberEtà è stato Renzo Fantoni di Crevalcore in provincia di Bologna, con La scelta, al quale il segretario dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, ha consegnato come premio il libro fresco di stampa pubblicato dalla nostra casa editrice.
Ora, archiviate le edizioni del 2016, la macchina organizzatrice dei due concorsi si rimette in moto. Per far sì che altre storie possano essere raccontate e che la memoria raccolta in centinaia di diari, chiusi magari in qualche cassetto, possa essere resa nota e condivisa, e diventare parte di una memoria più ampia che poi non è altro che la nostra storia.