Ecco perché regolarizzare i migranti

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Muovono una parte importante del nostro prodotto interno lordo, per non parlare dei settori vitali, specie in questa fase storica, in cui sono impiegati: dalla cura della persona alla raccolta nei campi. Braccianti, quindi, ma anche badanti e colf.

Per la nostra legge sono dei fantasmi. Irregolari, clandestini. La proposta di regolarizzare centinaia di migliaia di stranieri senza permesso di soggiorno, spacca la maggioranza e lo stesso governo, diviso a sua volta sulla platea degli effettivi beneficiari. La proposta arriva dal ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova (che è arrivata a minacciare le dimissioni, nel caso di una sua bocciatura).

I braccianti migranti da regolarizzare vengono stimati dalle parti sociali in 150mila, altrettanti sarebbero i braccianti italiani irregolari e sfruttati; inserendo colf e badanti la norma potrebbe riguardare un numero doppio: circa 600mila persone, in prevalenza donne che curano «in nero» gli anziani di altrettante famiglie italiane.

Un provvedimento che dovrebbe essere compreso nel decreto di maggio. Rimangono le divisioni sull’effettiva platea che potrebbe beneficiare della regolarizzazione. Un provvedimento rivolto solo ai braccianti? O anche chi lavora nelle case?

Se ne discute da gennaio, ma con l’emergenza innescata dall’epidemia il tema ha avuto una accelerazione inattesa ma per molti versi obbligata. La Cgil aveva lanciato un appello già all’inizio di aprile: “È urgente regolarizzare i migranti in attesa del permesso di soggiorno affinché anche loro possano accedere ai sostegni previsti per l’emergenza Covid-19”.

Sindacati e in generale le organizzazioni che si occupano di tutela dei diritti dei migranti si battono per una regolarizzazione più estesa.

A favore della regolarizzazione c’è anche un ampio fronte parlamentare. Ma anche – tanto per cambiare – l’opposizione delle destre. A cui si aggiunge la contrarietà di una parte del Movimento Cinque Stelle.

Favorevoli Leu e Pd, quest’ultimo intervenuto attraverso le parole di molti esponenti, da Orfini a Martina. il ministro per il Sud Provenzano ha affermato: “Troveremo la soluzione, e credo che sia urgente”.

“Capisco che parlare di ‘maxi sanatoria di centinaia di migliaia di immigrati clandestini’ solletichi la pancia dei suoi fan e a Salvini faccia comodo giocarsi l’unica carta che gli rimane. Ma se avesse realmente a cuore la salute degli italiani, saprebbe che passa anche dall’accesso dei cittadini stranieri al sistema sanitario e la loro stabilità occupazionale e abitativa. È uno dei doveri primari di una democrazia in tempi di crisi: la sicurezza è nei diritti”, sostiene oggi, dalle pagine del Manifesto, Erasmo Palazzotto di Leu.

Sul tema è intervenuto anche Papa Francesco, appoggiando le richieste dei migranti.

Quel che è certo, è che regolarizzare i lavoratori stranieri è un passo in avanti per porre fine allo sfruttamento del lavoro nero, ma anche aumentare la sicurezza sociale e sanitaria. E da questo ragionamento semplice si dovrebbe partire per sanare una piaga, acuita, tra l’altro, dagli effetti di altre norme, come i due decreti sicurezza di Salvini.