Lucia Rossi all'Assemblea nazionale donne Spi Cgil: "Per cambiare il mondo bisogna esserci ed essere concrete"

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“Per cambiare il mondo bisogna esserci”. Una frase di Tina Anselmi segna l’incipit della relazione della segretaria nazionale dello Spi Cgil Lucia Rossi che ha aperto i lavori dell’Assemblea nazionale delle donne Spi dal titolo “Concrete. Dalle idee, il fare”.

Il programma dell’Assemblea nazionale

Di fronte a 400 delegate provenienti da tutta Italia in rappresentanza di oltre un milione e mezzo di iscritte, la segretaria nazionale dello Spi ha riassunto i contenuti frutto dell’elaborazione e delle iniziative svolte in questi anni dal coordinamento donne e le nuove sfide che le donne si trovano ad affrontare nel presente e non solo nel futuro prossimo. Sfide e scelte, che come si legge nello slogan dell’Assemblea nazionale, richiedono, una volta ancora, capacità passare dalle idee alla loro realizzazione, attraverso la concretezza.

“Vogliamo cogliere l’obbiettivo – ha affermato Lucia Rossi – di garantire politiche che rispondano ai reali bisogni delle donne pensionate e al tempo stesso attrarle in un lavoro di condivisione e di proselitismo con progetti in grado di farle entrare nello Spi”. Dal lavoro di cura alla medicina di genere, passando per il ruolo delle donne in Europa, dal benessere e gli stili di vita, alla capacità di aver prodotto un risultato importante sul versante delle previdenza, dalla memoria ai rapporti intergenerazionali, dalla violenza contro le donne con la manifestazione nazionale del 26 novembre, sino al bisogno di intervento nella comunicazione per combattere gli stereotipi e alla democrazia paritaria, i campi di intervento restano numerosi.

Il filo rosso che segna il mestiere del sindacato, nello Spi Cgil si sostanzia nella negoziazione sociale, ricorda la Rossi. “In questi anni non è stato semplice  a causa della drastica diminuzione delle risorse dallo Stato agli Enti locali e alle regioni. Tuttavia i problemi non hanno sminuito la nostra capacità di essere presenti, dai quartieri alle città, per garantire i servizi alle persone più in difficoltà. Lo stiamo facendo anche nelle zone terremotate: attraverso una sottoscrizione ma anche col sostegno a tanti anziani nelle questioni burocratiche e per non lasciarli soli in un momento così difficile. L’inclusione sociale che chiediamo come risposta di contrarietà alle disuguaglianze deve entrare a pieno titolo, come presupposto imprescindibile, nella Cgil”.

Forte il richiamo ai rapporti unitari con Fnp e Uilp, elemento di forza nell’azione di confronto con il governo e nella contrattazione sociale e che va alimentata con convinzione per possibili percorsi comuni.

“Noi donne – puntualizza la Segretaria nazionale dello Spi Cgil – possiamo essere una straordinaria risorsa per la capacità di rimetterci in gioco, di ricostruire, di ricomporre. Ma la vera sfida è trasformare la nostra elaborazione in contenuti di negoziazione sociale e in azione contrattuale”. In questo senso, un ruolo preminente dovrà averlo la comunicazione, per mettere in rete esperienze, iniziative e percorsi di maggior coinvolgimento. Con le risorse date possiamo individuare le nostre priorità. Quando si fa un lavoro per le donne – ricorda la Rossi – si lavora per tutti. Per questo è necessario realizzare una vera condivisione e integrazione con tutti i dipartimenti dello Spi per arricchire le capacità di rappresentanza generale del sindacato e per accrescere la consapevolezza di genere”.

In termini, ancora una volta, concreti, significherà costruire progetti e gruppi di lavoro su singole tematiche promuovendo una vera partecipazione con altre realtà del sindacato, “anche oltre lo Spi, a livello unitario, con la Confederazione e le categorie”,  afferma Lucia Rossi. Perché, se non si superano gli ostacoli nella vita lavorativa e nel riconoscimento del valore sociale del lavoro di cura, difficilmente, afferma Rossi, “avremo pensionai dignitose nonostante quel che si tenta di fare in tema di rivalutazione delle pensioni o quello che si è già fatto sulle quattordicesime e la no tax area”.

E se, un vero fronte delle donne deve essere essere costruito, le iniziative condotte sinora hanno rimesso nell’agenda politica vocaboli come “lavori usuranti, lavoro di cura, interventi verso le persone disagiate e i lavoratori precoci.”

“Non possiamo rassegnarci a non avere servizi pubblici che accompagnano le fasi della vita facendo affidamento sul welfare familiare, e non si può non tener conto dell’invecchiamento della popolazione, che se non affrontato e sostenuto, non sarà un invecchiamento attivo e una risorsa”. La sfida è realizzare un progetto alto, un respiro lungo che oggi la politica non offre.

Da questo punto di vista, è la proposta di Lucia Rossi, vogliamo rendere l’assemblea delle donne uno spazio temporale anche annuale, di discussione sui temi che di volta in volta il Coordinamento indicherà come prioritari”. Per cambiare il mondo, bisogna esserci, ribadisce la segretaria nazionale dello Spi: “a questo sogno – dove al termine della relazione – vogliamo ancora credere”.