Camusso all'Assemblea delle donne Spi: "La violenza è una sconfitta per tutti"

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A tre giorni dalla manifestazione nazionale di Roma, organizzata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Segretario generale della Cgil Susanna Camusso è intervenuta ieri all’Assemblea nazionale delle donne dello Spi Cgil che si chiude oggi a Verona.

“La violenza è una sconfitta per tutti, non solo per le donne”. A tre giorni dalla manifestazione nazionale di Roma, organizzata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Segretario generale della Cgil Susanna Camusso è

intervenuta ieri all’Assemblea nazionale delle donne dello Spi Cgil che si chiude oggi a Verona. “Assistiamo – ha detto Camusso – a una escalation delle forme di violenza diventate più dure, eppure l’argomento continua ad essere un tema legato alle sole donne. E questo impedisce di avviare un vero cambiamento”.

Per il Segretario generale della Cgil, che è una delle firmatarie del documento di adesione alla manifestazione nazionale del 25 novembre, il contrasto alla violenza passa per “una battaglia culturale di cui tutti sono responsabili, non solo il mondo dell’istruzione, ed è una battaglia politica e quotidiana”, fatta di diritti da ripristinare, quando vengono cancellati, da rivendicare,quando non vengono rispettati. “Non bisogna dare tregua – sottolinea – all’uso di un certo linguaggio che rappresenta il primo step nell’escalation della violenza, ma – puntualizza – è importantissima la prevenzione. Bisogna sapere che esiste una rete di servizi e assistenza pubblica che consente di non sottostare alle violenze. E per uscire dal percorso di recupero del centro antiviolenza serve lavoro, casa e autonomia. Solo così una donna diventa libera. Altrimenti non si esce dalla spirale”.

A quasi un anno dal capodanno di Colonia, che per decine di donne aggredite significò entrare un incubo, il motivo di tanta violenza, sostiene Camusso, “non va legato né ai migranti né delle religioni, ma risiede tutto nella cultura maschilista, nella dimensione di una sessualità che non rispetta altri da sé. Abbiamo gli strumenti per affrontare tutto questo ed è giusto riportare il tema nelle piazze. Le donne devono riprendersi strade e piazze, devono tornare a dichiarare la propria voglia di cambiamento”.

Violenza, ma anche precarietà del lavoro che colpisce le giovani donne. “Dobbiamo aver cura per il lavoro – spiega la leader della Cgil – non dobbiamo svalorozzarlo perché altrimenti sii va incontro a una vecchiaia dura e povera”.  L’invito è tornare sul territorio, a tutelare chi i diritti ce li ha “dandone anche a chi non li ha. ciò vale anche per le pensioni – afferma la Camusso – solo così è possibile valorizzare le differenze e le politiche specifiche per uomini e donne. Il luogo fondamentale di difesa del welfare è la contrattazione sociale, nazionale e territoriale”.