giovedì 25 Aprile 2024
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Covid 19. Un virus per le relazioni

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Covid 19. Un virus per le relazioni

Si ripete spesso che l’attuale pandemia da Coronavirus non ha provocato una sola emergenza, bensì due: quella sanitaria e quella economica. Tuttavia, anche in questo caso sarebbe forse più corretto parlare di una triplice crisi: oltre all’evidente minaccia per la salute e il mondo del lavoro, infatti, anche la sfera delle relazioni personali è stata particolarmente colpita, avendo subito una radicale trasformazione a causa delle numerose restrizioni. 

L’impossibilità di poter intrattenere gli stessi contatti sociali di un tempo è correlata, secondo alcuni studiosi, allo sviluppo di sintomi ansiosi e depressivi e alla maggiore tendenza a fare abuso di alcolici e stupefacenti. Ciò che più spaventa è che, sulla base delle stime effettuate dai ricercatori, questi effetti negativi potrebbero protrarsi per ben tre anni oltre la quarantena.

A qualcuno queste conseguenze potrebbero sembrare estreme, considerato che la tecnologia ci permette di comunicare e persino di vederci a distanza. In realtà, l’impatto della situazione attuale è così forte in quanto minaccia alcuni dei bisogni più fondamentali per l’uomo, ossia quelli di affetto e vicinanza. 

Nel mondo della psicologia sono numerosi gli autori che hanno sottolineato l’importanza essenziale di questi bisogni per l’essere umano. John Bowlby, per esempio, ipotizzò l’esistenza di una tendenza innata, nei bambini, a stringere legami intensi ed esclusivi con chi li accudisce, in modo da trarne sicurezza e protezione. La spinta a instaurare queste relazioni, definite dall’autore “di attaccamento”, rivestirebbe un ruolo essenziale non soltanto per il benessere del soggetto, ma addirittura per la sua sopravvivenza. 

Anche altri autori confermarono questa ipotesi, pensando tuttavia che nella società attuale – accanto al bisogno di sicurezza – vi sia anche quello di ottenere apprezzamento e considerazione da parte degli altri. Abraham Maslow, a sua volta, teorizzò il “bisogno di stima” per riferirsi alla fondamentale importanza, per la salute mentale della persona, di sentirsi accettata e lodata da chi la circonda, oltre che parte di un gruppo. Nonostante questo aspetto non sia indispensabile alla sopravvivenza come quello della sicurezza, sarebbe comunque profondamente rilevante per il nostro benessere. 

Questi dati, frutto di lunghe ricerche e studi approfonditi, permettono di comprendere meglio il forte impatto negativo delle circostanze odierne. Infatti, la perdita del contatto fisico e della possibilità di uscire e fare qualcosa insieme è molto destabilizzante, soprattutto per le coppie di fidanzati e amanti, i quali vedono minacciato non solo il bisogno di affetto e attaccamento, ma anche quello di intimità e sessualità. Oltre alle relazioni extrafamiliari già consolidate sono drasticamente ridotte anche le opportunità di conoscere nuove persone e formare amicizie o legami sentimentali. Particolarmente svantaggiati sono i single alla ricerca della dolce metà o di semplici incontri occasionali. 

La tecnologia può aiutare a sopperire queste difficoltà, offrendo la possibilità di comunicare a distanza, ma è bene fare attenzione a non abusarne e a non cadere nei rischi che ne derivano, come la maggior facilità nel produrre offese a causa dell’anonimato, la frequente presenza di incomprensioni o lo sviluppo di una dipendenza dai social network. Un modo saggio per usufruire di questi mezzi può essere quello di effettuare videochiamate invece delle chat, magari fissandole a orari regolari, così da riformare routine e abitudini. Inoltre, sarebbe opportuno sfruttare i momenti di solitudine come occasioni per imparare a conoscere meglio sé stessi e prendere una pausa dallo stress della vita quotidiana.

Uno psicologo può aiutare a mettere in atto questo ed altri piccoli stratagemmi per affrontare meglio la situazione, riducendo l’impatto negativo provocato dal Covid-19. Non ci si deve quindi vergognare di chiedere aiuto, ma riconoscere l’effettiva difficoltà della situazione e beneficiare del sostegno del quale possiamo usufruire, per uscirne più forti anziché più deboli.


A cura dello studio di psicologia Archè.


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