Corrado- Pedretti: no al negazionismo climatico, agire ora

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Dialogo tra l’ecologista, membro della segreteria del Pd sulle conseguenze del cambiamento climatico: la logica emergenziale non funziona, si al rilancio di politiche sostenibili. 

“Si continua a parlare di siccità e inondazioni in termini emergenziali, questo perché il negazionismo climatico non è ancora superato. Eppure la violenza del tifone che ha colpito migliaia di persone in Libia è un monito, un evento naturale sconvolgente – dal palco della ventiseiesima Festa di LiberEtà nei giardini della Rocca di Senigallia, Annalisa Corrado, ingegnera ecologista, politicamente impegnata nella segreteria del Partito democratico invita a un bagno di realismo –. Lo scorso anno, in Pakistan mesi di siccità persistente hanno spinto oltre 40 milioni di persone a migrare. Catastrofi di tale livello non erano mai accadute”.

Si intitola Crisi del clima e riflessi sull’acqua la conversazione tra l’ecologista e Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil, moderata da Neri Marcorè.
La crisi è qui, avverte Corrado, la logica dei piccoli passi non funziona più. Le violente variazioni meteorologiche sono diventate la normalità. Tutti gli ultra sessantenni ricordano il mitico “colonnello Bernacca” che annunciava in televisione l’arrivo sul bacino mediterraneo dell’Anticiclone delle Azzorre.

Oggi quella massa di aria proveniente da ovest si è indebolita e non ci difende dagli scontri delle perturbazioni calde e fredde. Così anche in Italia, sperimentiamo periodi di siccità e afa, ai quali seguono alluvioni, piogge straordinarie e grandinate violente. Chi nega questa evidenza mente sapendo di mentire.

“Nel nostro paese i detrattori delle politiche sostenibili sono i conservatori, quelli che credono ancora nell’economia del petrolio – ribadisce Pedretti –.Il nostro bel paese, per la sua esposizione al mare Mediterraneo, è più a rischio della Francia e della Spagna. Lo stato dovrebbe investire miliardi nell’ambiente per innescare un circolo virtuoso di sicurezza del territorio, di diminuzione della dispersione dell’acqua e di crescita dell’occupazione”.

Purtroppo, spiega Annalisa Corrado, non è possibile avere un confronto con il governo sulla riconversione ecologica. Le soluzioni ci sarebbero: energie alternative e verdi, protezione delle aree naturali, limitazione delle colture che impoveriscono il suolo, uso dei mezzi di trasporto elettrici. Le politiche ecologiche innescano la trasformazione della nostra società, sono una leva di democratizzazione e in quanto tali fanno paura.

Secondo il segretario dello Spi Cgil, il Partito democratico dovrebbe perseguire un suo programma di società sostenibile e tutti dovremmo introdurre cambiamenti nello stile di vita. “Lo Spi nazionale, primo in Italia tra tutti i sindacati, ha deciso di creare una comunità energetica. È un modo per dire ai cittadini che possono farlo anche loro, possono farlo organizzandosi con i vicini di casa. Il cambiamento è possibile, ma bisogna osare e i gruppi dirigenti e gli imprenditori spesso sono più conservatori delle persone comuni”