“Cibo”, il writer che combatte l’intolleranza con una bomboletta spray

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Al congresso Spi di Verona, sale sul palco anche lo street artist che a Verona mette a disposizione la sua arte per cancellare i simboli fascisti e Novax. 

Il cibo usato come uno strumento di lotta contro i rigurgiti fascisti e l’intolleranza.
Pier Paolo Spinazzè, in arte “Cibo”, ne ha fatto da tempo una missione. Artista nato nel 1982 a Vittorio Veneto, Cibo vive oggi a Verona, città che sta sperimentando il nuovo corso impresso dal sindaco Damiano Tommasi ma che in passato è stato a lungo fucina di formazioni di destra ed estrema destra.

Negli ultimi anni il writer è diventato molto famoso cancellando dai muri le svastiche, i simboli nazisti e le scritte fasciste dai muri delle città e coprendoli con disegni di cibo. La sua storia scorre in un video proiettato oggi al congresso dello Spi Cgil, in cui si vede l’artista all’opera. Armato di bombolette spray percorre in lungo e in largo le strade della città.

Cosa significhi concretamente disegnare su una svastica una mela, un piatto di pasta o un altro prodotto made in Italy, lo spiega lui dal palco: “A tavola non esistono le divisioni artificiali che creiamo fuori dalla sala da pranzo. Il cibo che disegno è italiano ma allo stesso tempo senza confini. Intorno a una tavola non esistono differenze”.

L’artista definisce la sua una missione di “senso civico” ma anche estetico: “Voglio contribuire a rendere le città più belle”. E a giudicare dal seguito che ha – mezzo milione di follower sui social – e da un numero sempre maggiore di writer che imitano le sue geste, la strada è quella giusta.