Cgil, Cisl e Uil: una settimana di iniziative per la sicurezza sul lavoro

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Inizia oggi, 21 febbraio, la campagna di mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil per sollecitare il governo a varare norme e provvedimenti per la sicurezza. Tante promesse, ma ancora nulla di fatto.

«Non c’è più tempo», affermano le tre sigle sindacali, in un Paese dove si contano tre morti sul lavoro al giorno. Tra questi, negli ultimi giorni, due ragazzi in percorsi di formazione. Si tratta di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, giovani studenti morti durante l’alternanza scuola-lavoro. I loro nomi si sommano a quelli del triste bollettino che, secondo il rapporto Inail 2021, conta 1.221 denunce di infortuni mortali sul lavoro, 49 in meno rispetto alle 1.270 del 2020 (-3,9 per cento).

I dati del rapporto Inail sugli infortuni mortali sul lavoro
Secondo il rapporto, bisogna analizzare con cautela il confronto tra il 2020 e il 2021, perché i dati perché i dati delle denunce mortali, più di quelli delle denunce in complesso, risentono di una maggiore provvisorietà anche in conseguenza della pandemia da Covid-19. Il risultato è che non vengono conteggiate tempestivamente alcune tardive denunce mortali da contagio.

Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-3,6 per cento). Nel Nord-Est al contrario si evidenzia un aumento (11,9 per cento), così come nelle Isole (11,8 per cento), al Centro (10,6 per cento) e al Sud (9,0 per cento). Tra le regioni si registrano decrementi percentuali solo in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Provincia autonoma di Trento, mentre gli incrementi percentuali più consistenti sono quelli di Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Molise. Dai dati, rilevati al 31 dicembre di ciascun anno, emerge – pur nella provvisorietà dei numeri – un aumento soltanto dei decessi avvenuti in itinere (casa-lavoro-casa), passati dai 214 casi del 2020 ai 248 del 2021 (15,9 per cento), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,9 per cento (da 1.056 a 973).

Le iniziative di Cgil, Cisl e Uil 
Nella nota congiunta a firma dei segretari generali Landini, Sbarra e Bombardieri si spiega lo svolgimento delle iniziative di questa settimana: «I delegati sindacali dialogheranno con i lavoratori e le lavoratrici, stagisti, tirocinanti e ragazze e ragazzi che svolgono percorsi di apprendimento scuola/lavoro sul tema della sicurezza e sul diritto a vedere garantita l’incolumità di chi opera, come dipendente o studente impegnato in un percorso formativo di vario tipo, all’interno di un’azienda, un cantiere o qualsivoglia luogo di lavoro».

«È necessario, e le morti di Lorenzo e Giuseppe a distanza di pochi giorni lo hanno drammaticamente confermato – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – potenziare e migliorare i controlli e garantire una formazione specifica, agli studenti, ai tutor e ai dipendenti già presenti in azienda con linee guida condivise su come operare in queste situazioni». Inoltre, per i sindacati «non è accettabile che la presenza di studenti venga considerata al pari di lavoro subordinato vero e proprio».

Non si tratta di casi, non si tratta di sfortuna, né tantomeno di incidenti, ma di rischi che i lavoratori e le lavoratrici, leva di questo paese, corrono ogni giorno andando a lavorare.

«Ministeri competenti ed Enti locali – proseguono i dirigenti sindacali – si facciano immediatamente carico di questa situazione insostenibile. Imprese, organi di vigilanza e associazioni di categoria si assumano le proprie responsabilità». «È il momento di risposte certe sul tema degli infortuni sul luogo di lavoro e in itinere. Chiunque esca la mattina dalla propria casa per andare a lavorare o per un’esperienza formativa prevista dal proprio percorso di studi, deve avere la certezza di tornarvi la sera».