Caro sottosegretario, i vaccini hanno salvato vite umane

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Le dichiarazioni di Marcello Gemmato sono smentite dai numeri. Con i sieri, tasso di letalità e decessi sono crollati. Locatelli: “I vaccini hanno salvato venti milioni di vite nel mondo”.

“Per larga parte della pandemia l’Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità, quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti”. Al vicedirettore del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, che sottolineava come “senza vaccini sarebbe stato peggio”, il sottosegretario Marcello Gemmato ha controreplicato: “Questo lo dice lei, non abbiamo l’onere della prova inversa. Ma non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini”.

Le dichiarazioni di Gemmato, come era prevedibile, hanno generato un vespaio di polemiche, con Partito democratico e Azione che hanno chiesto le dimissioni del sottosegretario.

Risposte arrivano anche dalla scienza. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, con funzioni di coordinatore del Comitato tecnico scientifico creato per l’emergenza Covid, ha sottolineato come “i numeri che abbiamo in questo momento ci indicano che la situazione epidemiologica, pur connotata ancora da circolazione virale, è sotto controllo… e tutto questo l’abbiamo ottenuto, e va rimarcato a tinte chiarissime, grazie alle vaccinazioni”.

“In questa prospettiva, – ha aggiunto Locatelli – sulla più importante e prestigiosa rivista di medicina è apparsa una stima che ci indica come solo nel 2021 i vaccini hanno salvato qualcosa come 20 milioni di vite nel mondo, qualcosa come un terzo della popolazione del nostro paese”.

La rivista Wired ha proposto in merito un’analisi basata su tre grafici, costruiti rielaborando i dati della Protezione civile. I grafici testimonierebbero come il tasso di letalità e il numero dei decessi sarebbero crollati proprio con il progredire della campagna vaccinale.

“Con il consolidarsi della campagna vaccinale – scrive Wired – , che è bene ricordare non essere un processo immediato ma che richiede mesi per dispiegarsi, il tasso di letalità non è più tornato ai livelli della prima ondata. E con l’arrivo della variante omicron, che ha fatto esplodere il numero delle positività giornaliere è rimasto a livelli molto bassi. Il tutto viene confermato se, invece che al tasso di letalità, si guarda al numero dei decessi”.