L’8 maggio è la Festa della Croce Rossa, oltre che l’anniversario della nascita del suo fondatore, il premio Nobel Henry Dunant. Sempre in prima linea in tutte le emergenze, Ucraina compresa, la Croce Rossa è stata fondata in Svizzera 159 anni fa. L’idea, a Dunant, venne durante la battaglia di Solferino, uno degli episodi più sanguinosi della Guerra di indipendenza italiana. Da allora è stata presente in tutti i teatri, sempre accanto ai più fragili.
L’8 maggio in tutto il mondo si festeggia il lavoro di soccorso svolto ogni giorno da milioni di volontari della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa. “Ogni persona ha una storia. A noi interessano tutte le storie” è lo slogan scelto quest’anno, per l’8 maggio, data in cui si ricorda l’anniversario della nascita Henry Dunant, il suo fondatore.
Il filosofo e letterato svizzero maturò nel 1859 l’idea di creare un corpo di volontari per curare senza alcuna distinzione i feriti in battaglia, durante la Battaglia di Solferino, uno degli episodi più sanguinosi della Seconda guerra d’indipendenza italiana.
Nel 1863, nacque così la Croce rossa internazionale. Per il suo impegno, Dunant ricevette il premio Nobel per la pace nel 1901. Essere in prima linea sempre, ovunque e per chiunque si trovi in condizione di vulnerabilità o pericolo è lo spirito che anima da 159 anni i volontari della più grande organizzazione umanitaria internazionale.
La Croce rossa italiana
Come ogni anno, la Giornata mondiale della Cri viene festeggiata con eventi e manifestazioni nelle piazze per far conoscere quali sono i compiti dei volontari. In Italia, la bandiera della Cri sarà esposta sulle facciate di municipi e istituzioni locali. “Nell’ultimo anno, alla crisi sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 si è aggiunta la tragica guerra in Ucraina – spiega Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana e della Federazione internazionale delle società di Croce rossa e mezzaluna rosa (Ifrc) –. Fin dall’inizio dei combattimenti, siamo stati in campo con tre missioni per inviare cibo, medicine, aiuti umanitari e agevolare l’evacuazione della popolazione dalle città sotto assedio”.
In ultimo proprio dall’inferno di Mariupol, dove l’organizzazione è stata protagonista dell’evacuazione di alcuni civili dalle acciaieria Azovstal. “Avremo voluto evacuare tutti i civili e prestare soccorso ai feriti – dicono i volontari – ma non ci è stato permesso”
Oggi la Croce rossa italiana (sezione di quella internazionale) che con i suoi 156 mila volontari fa parte del sistema nazionale della Protezione civile, in questi mesi non ha trascurato la sua funzione di primaria importanza nei settori dell’educazione e della prevenzione, dell’emergenza alimentare e della tutela della salute. Su tutto il territorio nazionale, i volontari hanno continuato a gestire attività socio-assistenziali e a organizzare buone pratiche, come la donazione del sangue. “Ecco perché – sottolinea il presidente Rocca – è importante festeggiare il loro straordinario e costante spirito di sacrificio e di abnegazione”.
#BeHumanKIND
L’hashtag della Giornata mondiale 2022 è #BeHumanKIND perché, si legge nel comunicato ufficiale, vogliamo incoraggiare le persone a essere fino in fondo umane. Crediamo infatti che gli atti di gentilezza abbiano il potere di moltiplicarsi e diffondersi attraverso le comunità, le nazioni e nel mondo intero.
È questo quindi il motivo per cui i manifesti della Giornata mondiale 2022, affissi in tante città, mettono in risalto tre semplici domande: Come stai? Come ti chiami? Dove ti trovi? Interrogativi, che per le donne e gli uomini della Croce rossa hanno un significato importante: servono a svelare i sentimenti, a conoscere l’identità delle persone e a individuarle situazioni di pericolo.