Arriva il “generale inverno”

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È sinonimo di rigore il “generale inverno”. A portarlo sono i riti del solstizio, le buone antiche usanze che punteggiano di luminosi falò gli orti e le campagne. Ma sul balcone e nel giardino si pensa già alla bella stagione e alle colorate fioriture della prossima primavera. Luna calante: dall’1 al 10 e dal 26 al 31. Luna crescente: dal 12 al 24 dicembre.

Nell’orto

In Luna calante mettere mano al semenzaio per la semina della lattuga a cappuccio e anche del radicchio e della valerianella. In piena terra, aglio e cipolla. Concimare distribuendo letame o compost. Disinfettare i semenzai che andranno utilizzati per le semine. In Luna crescente procedere alla semina in semenzaio di agretti e rucola. Proseguire la raccolta degli ortaggi resistenti al freddo come cavolo di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, radicchio, verza.

In giardino

Con il freddo e le gelate sempre più frequenti, effettuare in Luna calante dei piccoli fori sul tappeto erboso per favorire il drenaggio dell’acqua. Evitare inoltre di calpestare l’erba nelle giornate più gelide dell’inverno. Attendere invece la fase crescente per seminare in coltura protetta – piccoli tunnel o semplici coperture con teli di tessuto non tessuto – le piante annuali da fiore come begonia, garofano, salvia ornamentale. Procedere alla preparazione del terriccio per le semine mescolando un terzo di torba, un terzo di sabbia e un terzo di terra del giardino.

Prepariamo le marze

Si chiamano marze perché anche se si prelevano tra dicembre e gennaio, o durante la potatura, serviranno poi per fare gli innesti a marzo. Ma come si preparano? Si procede prelevando con la fase di Luna crescente dei rami, vigorosi e sani, di circa 25 cm, tagliati appena sopra una gemma: le marze dovranno avere almeno 3-4 gemme. Si conservano poi allo stato dormiente, a mazzi, in cassette di sabbia umida, oppure avvolgendole nella carta e tenendole in frigorifero fino al momento dell’utilizzo. La pianta innestata si svilupperà così con le stesse caratteristiche e perfettamente uguale all’albero o all’arbusto da cui si è ottenuta la marza.