Anziani, cosa serve per affrontare la nuova emergenza

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In questo momento di rinnovata emergenza dal sindacato si levano voci di protesta: si sta facendo troppo poco per i cittadini più fragili. Non si sta agendo come si dovrebbe sul fronte delle Rsa. Non si danno risposte a milioni di persone anziane che vivono con pensioni basse al limite dell’indigenza. A dirlo è il segretario dei pensionati Cgil, Ivan Pedretti, dalla sua pagina Facebook.

Qualche risposta, positiva, arriva, se non dal Governo, che secondo Pedretti sta fornendo risposte inadeguate sia sul fronte della sanità che su quello economico, arriva dal territorio sul versante della non autosufficienza, grazie alla battaglia condotta proprio dai sindacati dei pensionati. In Umbria la regione ha ripristinato i fondi per la non autosufficienza che erano stati tagliati. I sindacati dei pensionati tutti, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, si dicono molto soddisfatti. “La lotta paga”, dice la segretaria generale dello Spi Cgil Umbria Maria Rita Paggio. “La mobilitazione è iniziata a giugno. Non eravamo d’accordo sulla riduzione dei fondi della Regione per la non autosufficienza. Siamo soddisfatti del risultati che abbiamo ottenuto”.

Ma vediamo perché questi fondi sono così importanti, in Umbria come altrove.
In Umbria vivono oltre 38mila persone ultra ottantacinquenni dunque più esposte al rischio disabilità. E poi ci sono quasi 44mila titolari di indennità di accompagnamento, dunque persone non autosufficienti. Numeri che richiedono risorse adeguate. Per questo i sindacati dei pensionati si sono mobilitati da mesi perché la Regione ripristinasse i fondi per il 2020 che invece erano stati tagliati. La Regione si è impegnata a fare altrettanto anche per il 2021. Un risultato importante soprattutto in un momento delicato come questo che stiamo vivendo.

“La condizione delle persone non autosufficienti resta al centro della nostra azione sindacale, a livello regionale come a quello nazionale – affermano i segretari umbri di Spi Cgil, Maria Rita Paggio, Fnp Cisl, Giorgio Menghini, e Uilp Uil, Francesco Ciurnella – tanto più in questa fase di emergenza sanitaria nella quale le persone anziane e ancor più le non autosufficienti sono fortemente esposte”.

Certo, un buon risultato dunque, ma sicuramente non basta. Per i sindacati dei pensionati, infatti, bisogna seguire un’altra strada, che non è quella dei trasferimenti monetari diretti, strumento importante, senz’altro, ma non sufficiente. Bisogna potenziare al rete dei servizi pubblici, in particolare quelli domiciliari. Solo così si potrà mettere in campo un sistema organico di presa in carico della persona. “Se una famiglia ha un parente non autosufficiente non basta che abbia qualche risorsa economica in più. Il welfare non può essere familiare”, spiega Maria Rita Paggio. “Bisogna che il welfare pubblico garantisca loro, con un’adeguata rete di servizi, supporto reale, oltre che economico”. E questo vale in Umbria come altrove. 

Il confronto con la Regione proseguirà nelle prossime settimane per le risorse per il 2021 e il 2022
e per sottoscrivere, come accaduto negli anni precedenti, un accordo specifico con la giunta regionale umbra su vari aspetti. I temi in campo sono tanti: telemedicina, servizi sanitari sul territorio, politiche abitative, rsa. “Tutte questioni che sono diventate anche più urgenti in ragione della pandemia, in Umbria come nel resto d’Italia“, spiega Paggio. “E poi chiediamo di risolvere la questione relativa alla presa in carico delle malattie croniche e delle liste d’attesa. Con la prima fase di pandemia si era bloccato tutto. Ora non possiamo tornare alla stessa situazione. Perché le persone devono poter continuare a curarsi”, conclude la segretaria generale dello Spi Cgil Umbria.

Per questo il sindacato dei pensionati della Cgil chiede a gran voce interventi urgenti a livello nazionale. “Bisogna evitare che si ripeta la situazione della scorsa primavera”, dice il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti. “C’è bisogno di intervenire urgentemente sulla sanità efficiente. I fondi del Mes sono lì disponibili e bisogna usarli”.