Il borgo nel cuore della Marsica, sta vivendo una nuova vita grazie al progetto di street art messo in campo da un gruppo di giovani. Antico e moderno si fondono in un’esplosione di colori
Il suo destino, come quello di tanti altri borghi di montagna, sembrava segnato dal rischio di spopolamento e di abbandono. E invece, grazie all’idea di alcuni giovani sostenuti da un altrettanto giovane sindaco, Aielli in provincia dell’Aquila, è tornato a vivere ed è entrato di prepotenza nei circuiti turistici dell’Abruzzo. È successo infatti, che questo paese a mille metri sul livello del mare e affacciato sulla piana del Fucino, sia diventato sede di uno dei più famosi festival di street art d’Italia. “Borgo Universo”, questo il titolo del festival nato nel 2017, si svolge in estate e ha portato nel cuore della Marsica decine di artisti di strada di tutto il mondo che, con le loro opere, hanno ridato non soltanto colore ma anche vita al paese, creando un vero e proprio museo a cielo aperto. Tra le opere più ammirate ci sono quelle di Giò Pistone, Luca Zamoc, Orodé Deoro, Millo, Matlakas Aris, Ericailcane, Okuda San Miguel, veri e propri mostri sacri della street art.
La Torre delle stelle. Ma Aielli non è soltanto questo. Infatti, oltre alla fantasia e ai colori dei suoi murales e alle bellezze architettoniche e naturali, nel borgo marsicano si trova la cosiddetta “Torre delle stelle”, una torre medievale costruita nel 1300, che ospita il Museo del cielo, in grado di stupire adulti e bambini, e un osservatorio astronomico che nei giorni in cui si svolge il festival consente l’esplorazione del cielo.
I muri parlanti. Di notevole interesse, anche i tre “muri parlanti”. Il primo, ampio sessanta metri quadrati, sul quale nel 2019 sono stati trascritti i 139 articoli della Costituzione italiana. Un altro sul quale è stata riprodotta l’intera Divina commedia di Dante. E l’ultimo, che si sviluppa su ottanta metri quadrati, sul quale nel 2018 l’artista Alleg, dopo tre mesi e mezzo di lavoro ininterrotto e tre chilometri di righe, ha trascritto la versione integrale del romanzo Fontamara di Ignazio Silone, scrittore nato a Pescina, a pochi chilometri da Aielli. L’artista ricorda come, mentre lavorava, gli anziani del posto gli portassero cose da mangiare e gli regalassero i loro sorrisi e la loro gratitudine. A testimonianza di una straordinaria sinergia tra vecchie e nuove generazioni, come se finalmente i “cafoni” narrati da Silone avessero trovato il loro riscatto. Aielli, inoltre, fu utilizzato dal regista Carlo Lizzani come set proprio per il film Fontamara, interpretato da Michele Placido.