Addio a Luigi Agostini, fiommista in aeterno

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“Tra le tante responsabilità alle quali la Cgil mi ha chiamato quella che mi ha segnato di più è stata quella della Fiom e della Flm. Parafrasando un detto: fiommista in aeterno”. Luigi Agostini ci ha lasciati questa notte: proprio ieri terminava un intervento a una assemblea di Articolo Uno a Roma e dopo essersi seduto al suo tavolo si accasciava colpito da un Ictus. 81 anni e una vita passata da militante e dirigente della Fiom e della Cgil. Dirigente politico e sindacale di grande valore e cultura ha iniziato la sua attività sindacale nei metalmeccanici a Pesaro nel 1967, dal 1972 al 1976 ha ricoperto il ruolo di segretario generale della categoria a Treviso, dal 1976 al 1979 è stato segretario regionale del Veneto e dal 1979 al 1981 segretario nazionale. Segretario regionale in Veneto dal 1984 al 1988, successivamente segretario nazionale Cgil e responsabile dell’organizzazione e responsabile del settore Industria, segretario generale della Fp Cgil nazionale (1991-1993), e responsabile delle Politiche di cittadinanza (1995-2000).

Negli anni Duemila è stato anche a capo della Fondazione Cespe Studi di Politica Economica, vicepresidente di Federconsumatori e presidente di Federconsumatori Lazio e Roma. Nato a San Sisto, frazione di Piandimeleto (Pesaro/Urbino), il 21 novembre 1940, proveniva da una famiglia contadina che l’aveva indirizzato agli studi fino all’università. Nel 1967 si laurea in Scienze politiche, nello stesso anno entra nella Camera del lavoro di Pesaro: da lì è iniziata tutta la sua vita personale e professionale dedicata al sindacato e alla Cgil.

Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil ha voluto ricordarlo così oggi nel suo profilo personale su Facebook: “Caro Gigi, che dispiacere non saperti più tra noi. Le nostre strade politiche e sindacali si sono spesso incontrate e intrecciate, dalla Fiom al Veneto fino agli incarichi che hai ricoperto in Cgil nazionale. Non siamo sempre stati d’accordo ma penso che il confronto tra le nostre idee ci abbia fatto crescere entrambi. Appena venti giorni fa eravamo insieme continuando a fare le cose che ci piacevano, tu ancora così appassionato nel tenere viva la memoria di un pezzo importante della storia del nostro sindacato, della sinistra politica e più in generale del nostro paese. Che la terra ti sia lieve”.

Ciao Gigi.