Addio a Bruno Ugolini

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Ci ha lasciati Bruno Ugolini, storico cronista sindacale de L’Unità e a lungo collaboratore della nostra rivista LiberEtà. La sua scomparsa segna per noi non solo la perdita di un giornalista che per tanti anni, sulle pagine del nostro mensile, ha puntualmente informato i nostri lettori sui cambiamenti in atto nel mondo del lavoro e sulle attività del sindacato. Di Bruno ci mancheranno la gentilezza e il rigore professionale, la disponibilità e il senso di amicizia mai gridati. È stato a lungo anche membro del Comitato scientifico del Premio LiberEtà, chiamato a eleggere il vincitore dell’annuale concorso letterario riservato ai diari sul lavoro e sull’impegno sociale.

Tra i primi a ricordare la figura di Ugolini, il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti:

«Bresciano come me, molto vicino alla figura di Bruno Trentin – ha scritto Pedretti – amava nel profondo il lavoro e il sindacato, a cui ha dedicato la sua vita. Giornalisti come lui non ce ne sono più molti. Ci mancherà molto».
Giornalista de l’Unità a partire dagli anni Sessanta, Ugolini è autore di libri dedicati ai temi che ha sempre seguito. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il coraggio dell’utopia e Il sindacato dei Consigli, interviste a Bruno Trentin, e poi La scommessa del sindacato, Il tempo del lavoro, Parlano le donne lavoratrici, Il lavoro che cambia e Vite ballerine , prima e dopo il jobs act.
Alla moglie Silvia e ai suoi figli le condoglianze da parte della Casa editrice e del mensile LiberEtà.