Ancora violenze sugli anziani nelle case di riposo. Adesso basta!

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violenza nelle case di riposo

Adesso basta! È il grido l’allarme che arriva dall’Emilia Romagna. A lanciarlo sono i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil che sono intervenuti immediatamente a seguito dell’ultimo episodio di violenza in una casa di riposo. È accaduto a Sant’Alberto, in provincia di Ravenna: in una casa famiglia i Carabinieri hanno trovato pazienti ultra novantenni maltrattati e vessati. Uno di loro legato al letto con una catena. E ancora, nella bassa Reggiana: in una struttura convenzionata e gestita da una cooperativa sociale sono stati arrestati, indagati e sospesi dal servizio diversi operatori.

Arriva forte e chiara la denuncia del sindacato. I pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono a gran voce interventi urgenti. Ci sono persone che dovrebbero garantire assistenza, conforto, dignità ad anziani fragili o non autosufficienti ma che, al contrario, si trasformano in aguzzini con comportamenti di inaudita violenza.

I due casi si sommano ad altri già registrati in Emilia Romagna che dimostrano una volta di più, secondo i sindacati, la necessità urgente e assoluta di definire una regolamentazione chiara delle case famiglia, strutture totalmente deregolamentate che chiunque può aprire senza alcuna autorizzazione. Ma bisogna anche mettere in atto controlli efficaci anche sulle strutture accreditate.

“C’è una responsabilità diretta delle strutture, degli operatori, ma anche delle famiglie che devono vigilare attentamente sul modo in cui sono trattati i propri familiari. E una responsabilità altrettanto precisa sta in capo alle Aziende Sanitarie, ai Comuni, alla Regione”, dichiarano congiunti i sindacati che ieri sera hanno diramato una nota congiunta.
Si tratta di tutelare tanti anziani che sono costretti a vivere in queste strutture perché bisognosi di assistenza. Bisogna garantire loro condizioni di vita dignitose e rispetto.

Per questo motivo i sindacati chiedono alla Giunta Regionale di attivare rapidamente un tavolo per definire regole chiare di riferimento per l’apertura e il funzionamento delle Case famiglia e per definire meccanismi di controllo continui ed efficaci. E si sono dichiarati pronti a costituirsi parte civile nei dibattimenti processuali che saranno eventualmente avviati.

Anche il segretario generale dei pensionati Cgil Ivan Pedretti ha commentato i fatti dalla sua bacheca facebook sottolineando la gravità degli ultimi episodi e la necessità di intensificare i controlli. E ha rimarcato la possibilità per i sindacati di agire in difesa dei maltrattati qualora i soggetti coinvolti dovessero andare a processo.