Venezia è una delle città più famose in tutto il mondo. Lo è anche per il suo fascino decadente, per le sue costruzioni traballanti, per i suoi edifici fatiscenti, i suoi vicoli stretti e a volte bui. Non proprio quella che si suol dire una città a misura di anziano. Fuori dal clamore e dalla luce di Piazza San Marco e delle grandi attrazioni turistiche, la città veneta cela case scomode e vecchie. Fuori dal centro storico, dove ci sono le palazzine degli anni Sessanta e Settanta, la situazione non è migliore. Pochi i condomini con gli ascensori, tanti quelli vetusti che andrebbero rimessi a nuovo. Gli anziani aumentano a ritmi galoppanti e si ritrovano a dover vivere in case scomode e difficili da scaldare. E allora cosa fare?
Intanto si parte dai numeri. Parlano chiaro: ogni 5 ultra 65enni a Venezia ce ne sono 2 soli. Già. a Venezia, Lido e Pellestrina la percentuale, rispetto al totale della popolazione, ammonta al 31,13%.
Sono nubili o celibi oppure divorziati. E poi ci sono le vedove e i vedovi che rappresentano ben il 75% di quello che è un vero e proprio esercito. Gli over 65 nel Veneto sono circa 1 milione e 100 mila ovvero un quarto della popolazione. E il numero è destinato a crescere. Basti pensare che negli ultimi dieci anni c’è stato un incremento del 20%. In valore assoluto gli anziani soli in Veneto sono 421.694, 136.089 uomini (32,3% sul totale degli over 65 soli) e 285.605 donne (67,7%).
Sono la parte più fragile della società e spesso si ritrovano a vivere senza compagnia, senza assistenza, a volte dimenticati dai familiari, senza nessuno che si accerti delle loro condizioni di salute. Rischiano più di altri di essere vittima di incidenti domestici, rischiano la solitudine e l’abbandono.
I numeri li ha forniti il sindacato dei pensionati della Cgil Veneto che ha condotto uno studio sulla popolazione anziana della regione e ha iniziato a formulare soluzioni concrete per aiutare chi è rimasto solo. Da dove partire?
Innanzitutto bisogna ripensare la città e trasformare il patrimonio immobiliare cittadino affinché diventi a misura di anziano. “Bisogna puntare sulla rigenerazione urbana e edilizia, partendo da ciò che già esiste e adattandolo alle esigenze di una popolazione che invecchia. La costruzione di città e quartieri a misura di anziani deve essere una priorità – sottolinea Elena Di Gregorio, segretaria generale dello Spi del Veneto –. Guardiamo per esempio con favore all’investimento decretato dall’Emilia Romagna che ha stanziato due milioni di euro per sostenere l’installazione di ascensori e montascale negli stabili di edilizia residenziale pubblica”.
L’idea del sindacato potrebbe tradursi in una grandissima opera pubblica. Non solo un modo per dare risposte concrete a tanti anziani, ma anche una forte opportunità di lavoro e di rilancio dell’edilizia nel nostro paese. “Cohousing, negozi di vicinato, mobilità sostenibile”, dice Di Gregorio. Ecco gli elementi fondamentali per costruire una città più conforme della persona anziana.