“Servono tamponi a tappeto e controlli per 3 milioni di persone anziane non autosufficienti da estendere anche ai loro familiari per evitare, come purtroppo è già largamente successo, un possibile contagio sulla parte di popolazione più fragile ed esposta”.
È quanto dichiara in una nota il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti in merito all’avvio della Fase 2.
“Non stiamo chiedendo la luna – continua Pedretti – né una cosa troppo complicata. Di questi 3 milioni di persone infatti 300mila sono quelle che si trovano in case di risposo e nelle Rsa mentre per sapere chi sono le altre 2,5 milioni basterebbe mettere a disposizione la banca dati dell’Inps, con particolare riferimento a quelli a cui vengono erogati gli assegni di accompagno”.
Per il segretario generale dello Spi Cgil, “sappiamo quindi chi sono e dove si trovano queste persone e metterle in sicurezza dovrebbe essere una priorità. Bisogna agire con urgenza per evitare di ricommettere gli stessi errori commessi nella prima fase di questa emergenza”.