La ricomparsa di Philae

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Dopo che se ne erano perse le tracce per due anni, Philae – il lander dell’Agenzia spaziale europea che a lungo ha studiato la cometa 67-P/Churyumov-Gerasimenko, inviandoci foto spettacolari – è stato rintracciato dalla telecamera della sonda madre Rosetta.

Philae aveva viaggiato nel ventre di Rosetta per ben dieci anni, nello spazio profondo, prima di essere sganciato sulla superficie della cometa, nel novembre 2014. Il successo dell’atterraggio e dell’intera missione ha segnato l’inizio di una nuova era per l’astronautica. Philae – entrato nella storia in quanto primo robot atterrato su una cometa – ha inviato dati alla Terra per tre giorni, prima che le sue batterie si esaurissero e ne causassero l’ibernazione. Tuttavia, quando la cometa si è avvicinata al Sole nel 2015, le batterie hanno ricevuto energia sufficiente a ricaricarsi nuovamente, consentendo un’ultima breve comunicazione tra lander e sonda madre, prima della definitiva ibernazione. I dati raccolti da Philae hanno dato un grosso aiuto agli scienziati nel comprendere la natura delle comete e il ruolo che esse svolgono nell’universo.