Quattro pensionati su dieci percepiscono meno di mille euro al mese

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Il 40 per cento ha guadagnato meno di 12mila euro nel 2021. Peggio le donne che hanno in media pensioni inferiori del 37 per cento rispetto a quelle degli uomini. Ma anche i lavoratori non se la passano bene: uno su tre guadagna meno di mille euro al mese. 

Nel 2021, il 40 per cento dei pensionati ha percepito meno di mille euro, se si considerano gli importi delle prestazioni al lordo dell’imposta personale sul reddito. Su base annua meno di dodicimila euro. La fotografia è dell’Inps nella XXI relazione presentata in Parlamento.

Secondo i dati in possesso dell’Istituto di previdenza, i pensionati in Italia sono 16 milioni, di 7,7 milioni maschi (48 per cento) e 8,3 milioni donne (52 per cento). Ma nonostante le donne siano in maggioranza, hanno percepito complessivamente 137 miliardi di euro in pensioni contro i 175 dei maschi.

Un evidente squilibrio a favore dei maschi. Secondo l’Istituto, l’importo medio mensile percepito dagli uomini e superiore a quello delle donne del 37 per cento.

L’aumento dell’inflazione potrebbe pesare sulla spesa per le pensioni. La crescita dell’indice dei prezzi al consumo nel 2022 potrebbe assestarsi sull’8%, spiega l’Inps, e potrebbe pesare sulla spesa per pensioni nel 2023 per 24 miliardi.

Se però si passa agli attivi, le cose vanno meglio solo di poco. Un terzo degli attivi, stando al rapporto, guadagna meno di mille euro. Il 23 per cento dei lavoratori non supera i 780 euro mensili.

Per sostenere i redditi durante la pandemia, l’Inps ha erogato circa 60 miliardi di euro in prestazioni per 15,7 milioni di persone, che – afferma il presidente dell’Istituto Tridico – sono stati utili anche se non hanno fermato la crescita delle disuguaglianze nel nostro Paese. Rimane la sofferenza per redditi e pensioni più basse.