Descrizione
«Ho cominciato a lavorare da bambina perché l’unico modo di guadagnare qualcosina era solo la rivestitura dei fiaschi».
«Perché ho deciso di lavorare? Per essere indipendente, cosa che ho sempre voluto!»
«Il fatto che fossero centocinquanta donne a rimanere senza lavoro, sembrava come se quest’azienda non ci fosse. Accadeva perché eravamo tutte donne».
«Mi manca tanto il lavoro! Mi alzo la mattina e mi domando: Ora che faccio? Pulisco. Ma mica posso sempre pulire, tutto il giorno!»
«I primi tempi tante corse! Mangiavo con l’imbuto, però va bene».
«Gli uomini hanno capito che i diritti e le libertà delle donne sono una conquista per tutti. Perché gli asili nido non hanno fatto comodo a tutti»
Trenta donne umbre, tre diverse generazioni, raccontano il proprio rapporto con il lavoro, la crescita verso una piena cittadinanza fra pari e la rivendicazione della propria diversità che nel tempo ha prodotto trasformazioni nelle loro vite e nell’organizzazione del lavoro.
La memoria e il rapporto tra generi e generazioni sono temi aperti nel sindacato, nella Cgil. Il Sindacato dei pensionati e pensionate Cgil dell’Umbria li affrontano scegliendo un preciso punto di vista: quello delle donne.
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